19.8.06

LA CENA A FUMETTI

Indette generalmente da fiancheggiatori o mecenati del settore, le cene dei fumettisti si tengono preferibilmente in ristoranti posizionati fuori mano e poco visibili, all’interno dei quali si accede solo dopo essersi scambiati strette di mano massoniche e parole d’ordine prestabilite.
“Lo spirito con la scure è giunto in città” .
Controparola: “Cico dorme bene.”
“Ayaaaaak!” sbadiglio di un passante.
Il proprietario del ristorante è quasi sempre un appassionato del genere che cova segretamente velleità creative e che conserva nei suoi cassetti improbabili avventure salgariane piene di feroci tigrotti di Mompracem.
Il prezzo che ogni commensale deve subire per beneficiare della cena è visionare (dopo il caffè) gli scritti deliranti del suddetto titolare.
Il locale all’interno si presenta invariabilmente tappezzato di quadretti con disegni vari e dediche pazientemente raccolte in anni ed anni di collezionismo compulsivo.
La fauna che anima questo tipo di cene è come sempre eterogenea e quanto mai pittoresca.
Abbiamo gli autori affermatissimi , che di solito si presentano accompagnati da mogli Matrone (piegate dagli anni e dai chili di oro ostentati) e da un numero imprecisato di figli/figlie, concubine , Delfini, pesci pulitori e guardie imperiali.
A questa configurazione base possono aggiungersi uno scribano ed un biografo (opzionale non di serie) che narra le gesta del suo signore in versi.

Le nuove leve si presentano invece singolarmente o piccoli gruppi ,claudicanti, accompagnati da campanacci al collo (per segnalare il loro arrivo) e a volte da femmine di vario genere:
interattive (con pile incluse e in grado di formulare semplici frasi) , decorative (carine ma mute), creative (specie protetta dalla LIPU) , politicizzate, lobotomizzate ecc. ecc. ecc.
Tutte sfoggiano un espressione più o meno rassegnata e l’unica loro preoccupazione è di trovare un posto vicino ad un muro sui cui poter svenire durante l’interminabile serata.
Le più scaltre si portano scarpe basse di ricambio, pigiamino e maschera per gli occhi.
Le giovane leve arrivano alla spicciolata e (benché ancora non del tutto sviluppati) , esibiscono le loro livree colorate, fanno la ruota e si aggregano in piccoli capannelli a parlare di lavoro.
I gruppi non sono ovviamente casuali ,ma si rifanno a schieramenti ben definiti.
Le varie scuole di fumetto che si sono divise il territorio si dispongono su fronti opposti e si salutano a malapena con un cenno della testa , tra di loro individuiamo i rispettivi Capi Mandamento, i Consigliori ed ovviamente i PADRINI, a seguire le segretarie fighette, gli scudieri con i vessilli e i portaborse (le borse delle varie scuole) con i rispettivi stemmi.
Presenti per documentare l’evento troviamo cantastorie e giornalisti vari appartenenti a riviste tipo “Fumo la Pina” , “Il canto del Gallo Frullo”. e “ Le Cronache dell’Acqua Calda” a cui spetta il compito di testimoniare e trasmettere ai posteri l’evento.

Negli angoli leggermente più bui si possono infine individuare i pusher di negozi a fumetti che anche in queste occasioni si presentano con preview elitari in cui è possibile ordinare oggetti particolari da collezione tipo le analisi delle urine di Pazienza o l’esame del sangue di Bonvi.
Per i medesimi titolari di negozi lavora anche il finto fotografo (ex agente della scientifica ) che si aggira con fare clandestino scattando foto ricordo e rubando campioni di dna dei presenti dai bicchieri sporchi (molto richiesti nel mercato nero dei feticisti del fumetto).

A questi personaggi più o meno fissi si aggiunge un numero variabile di amici , amici degli amici, parenti e imbucati vari che le cene a sbafo inevitabilmente attirano.



Tra i vari autori e disegnatori troviamo alcuni personaggi ricorrenti e caratteristici:

IL QUESTUANTE DI GRATIFICHE.
Perennemente in cerca di una pacca sulla spalla o di una carezza , lo si riconosce perché ha sempre con se la cartellina dei suoi lavori che esibisce ad ogni occasione in cerca di approvazione.
Quasi sempre assecondato dai suoi simili con una o più coccole misericordiose finisce sempre a scodinzolare riconoscente tra i tavoli.

L’INSODDISFATTO
Esatto opposto del primo è un creativo che è stato completamente prosciugato anni ed anni di lavoro seriale , inaridito nel cuore ama stroncare le aspettative dei giovani con frasi lapidarie del tipo “Perirete tutti di morte atroce tra le fiamme dello stige!”.
Spesso è invitato nelle scuole a tenere lezioni di autostima.

IL MIRACOLATO
Già visto in varie versioni di altri contesti qui si presenta come un disegnatore considerato scarso e mediocre dai suoi simili,ma che (inconsapevole di ciò) continua ad aggirarsi attorno a loro con fare zampettante al grido di “siamo amici, ah? Siamo amici, eh? Eh?”.

I BLUETOOTH
Generalmente in coppia sono disegnatore e inchiostratore, maestro e Delfino, Don Zauker e Kodos, si scambiano informazioni tramite tecnologia wireless, condividono proteine ed enzimi strusciando i gomiti tra di loro.


IL SIMPATICO.
Generalmente pasciuto e rubicondo è quello che fa ridere tutti con i suoi 180 chili di umorismo e bonaria volgarità, sollazza il pubblico con barzellette sporche o imitazioni di rumori gastrici vari.

L’INTELLETUALE
Metafisico di natura è il creatore di una serie introspettiva ed onirica imperniata sul difficile rapporto tra un’allucinazione post-virale ed una colica renale.
Di aspetto inquietante appare simile ad un NON morto ,ma sfortunatamente è vivo e loquace.

IL FRANCOFILO
Colui che è stato in Francia, che vi ha pubblicato e che ritiene che i francesi siano più intelligenti, più sensibili, più alti, più belli e perfino più educati perché a tavola non parlerebbero mai a voce così alta.

“PRRRRRRRRR!” urla sullo sfondo il disegnatore simpatico che intanto è salito nudo sul tavolo tra le risa del pubblico.

Una volta sbrigati i vari rituali di saluto, strusciatine di antenne , emissioni di feromoni, ruote varie e balletti rituali di delineamento del territorio i commensali prendono posizione e si concentrano sull’unica altra attività che li accomuna tutti oltre al fumetto: MANGIARE.

Alla base di tale voracità atavica vi è la natura stessa dei fumettisti legata da un passato di fame e miseria o alla sempre presente prospettiva di una futura indigenza.

Questa realtà scientifica è ben nota ai ristoratori che (per quanto animati dalla passione) non sempre sono nella condizione di soddisfare l’immane appetito dei Buchi Neri che hanno invitato a cena.
A questo scopo i più astuti hanno sviluppato menù specifici a base di carboidrati che anno lo scopo di riempire, appesantire e stordire gli apparati digerenti dei propri ospiti.
Per cui: pasta, pane e quantità industriali di fagioli, sono gli ingredienti base della cena servita.

I fumettisti partono con avvio lento dandosi un contegno iniziale ed è in questa fase che si vede la differenza di ceto e di casa editrice.
Gli “arrivati” inizialmente piluccano appena (ed usano perfino le posate) mentre ai tavoli vicini, gli emaciati e smunti autori esordienti si guardano intorno eccitati con lunghe lingue che lambiscono i piatti salivando vistosamente.
Chi potesse osservarli da vicino vedrebbe anche i muscoli del collo tesi, ed un fremito d’impazienza che percorre i loro giovani e scarni corpi.
Non a caso le femmine di questa specie sono dotate di apposite sacche marsupiali in grado di contenere fino a tre volte il loro peso in viveri e cacciagione.

Le prime pietanze ad arrivare sono gli antipastini-ini , affogati in foglioline di basilico-one ed altri accessori non commestibili che hanno la funzione di confondere l’occhio.
I fumettisti li spazzano via in un attimo e di solito (tra il serio e il faceto) si contengono anche gli avanzi del tavolo accanto.
“Lo mangi quello, eh? Lo mangi, lo mangi?”

Agli antipasti seguono i primi che, generalmente costituiti da un tortello, due ravioli e un pugnetto di spaghetti, vengono serviti dalle cameriere con una certa timorosa diffidenza per qui lunghi e luccicanti denti che iniziano ad apparire nelle bocche dei commensali.
Man mano che il decoro cala viene progressivamente abbandonato sia l’uso della forchetta che della posizione eretta e così mentre il Francofilo (che si è fatto portare un piatto di rane bollite) spiega quanto siano più fini i francesi rispetto agli italiani , dal fondo si odono pervenire suoni gutturali e ringhi vari.
Solo la copia di fumettisti Bluetooth non pare litigare per il pastone e al contrario consuma l’ultimo spaghetto condividendolo come Lilli e il Vagabondo.

All’arrivo del secondo le cameriere non si avvicinano neppure più ai tavoli, ma buttano il cibo direttamente sui tavoli con grossi secchi.
Pezzi di roast beaf ed arrosto ricadono sul tavolo schizzando le indispettite matrone mentre i loro mariti vi si buttano sopra guaendo di piacere.

A questo punto di solito una figura si alza , batte con una forchetta su un bicchiere ed attira l’attenzione dei presenti (che comunque continuano a rosicchiare ossi vari).

“Adesso due parole del nostro Eminenza Lord Assessore” proclama l’araldo presentando l’assessore di turno che patrocina l’evento.
Il pingue Assessore esibisce un discorso (solitamente tanto vago e indefinito da esser applicabile ad una cena di fumettisti, così come all’inaugurazione di un peschereccio) , dopodiché si passa alla premiazione del miglior autore dell’anno.
Tale premiazione è generalmente proforma ed applicata senza alcun criterio particolare se non la democratica rotazione dei soliti nomi.

Il premiato raggiunge il podio (immaginario perché non ce ne è) ringrazia, pronuncia un breve,ma incisivo discorso e poi alza trionfante la coppetta di peltro e la pergamena in finto papiro che gli è stata donata.

I commensali abbaiano…pardon: applaudono e tornano ad occuparsi del loro cibo con rinnovata energia.
Immediatamente dopo la premiazione Lord Assessore (dolente) è costretto ad abbandonare la cena a causa di un imprescindibile appuntamento che tutti gli anni s’inventa per fuggire al più presto da quegli individui.

“NUDA! NUDA!” gridano quelli del tavolo del Simpatico che hanno perso ogni barlume di ragione.

Alla fine del secondo piatto le donne dei vari commensali sono già fuse con le suppellettili mentre i loro rispettivi compagni a causa dei fumi dell’alcol stentano a riconoscerle.
“Sei tu BORGIA?! RISPONDIMI CAGNA INFEDELE!” grida uno fissando la moglie.

Il dolce è costituito per lo più dall’enigmatico BONGO e dal cosiddetto “sorbetto al limone” che (per quanto quasi sempre deludente) tutti si ostinano a riordinare incapaci di resistergli.

I commensali divorano il tutto aspirandolo e sono pronti per il caffe, a cui segue l’ammazzacaffè, l’amaro, la vendetta dell’ammazzacaffè , il limoncello, l’ammazzacaffè 3D , il grappino e un bicchiere di Magnesia.

Quando l’ultimo bicchierino è stato svuotato e le donne sono finalmente finite sul pavimento a dormire in improvvisate cucce fatte di vestiti, il ristoratore si fa avanti con carta e matita per riscuotere ciò che gli spetta.

I commensali si fanno pregare solo per qualche secondo e poi si lanciano in una improvvisata gara di disegnini fatti sul momento.
Tutti danno il meglio di se con faccine e corpicini stilizzati eccetto un esordiente che nel panico totale non riesce a trovare una spina per il suo episcopio.

Finto il rito dei disegnini, i fumettisti si avviano all’uscita barcollanti e ancora brilli , alcuni escono dimenticandosi la compagna su pavimento, altri prendono quella sbagliata.

Appena usciti alcuni si scroccano reciprocamente sigarette , altri marcano il territorio facendo pipì dietro i cassonetti finché uno di loro riprende la posizione eretta e propone:
“Ci beviamo una birra al pub!”.
E tutti annuiscono avviandosi dinoccolati e scodinzolanti verso una nuova alba.

18 08.2006







15 Comments:

Blogger nerosubianco said...

bellissimo! per ogni descrizione avevo in mente "certi nomi" ; )

3:59 AM  
Blogger manfroze said...

Uhm... i Bluetooth? Ogni riferimento a persone realmente esistite è puramente casuale, vero? :P :P :P

4:13 AM  
Blogger MAX GUADAGNI said...

No, no...ogni riferimento è voluto, conosco almeno un paio di coppie di Bluetooth e sono sempre più allegri e sereni dei creativi singoli.
La condivisione in rete evidentemente rallegra l'anima.

MAX

4:22 AM  
Anonymous Anonimo said...

un altro spakkato di cruda realtà.
io mi chiedo...ma chi è Kevin Smith in confronto a te!In cerca di Amy è una roba da dilettanti se lo paragono al tuo bolg :)))
Max t stò facendo una pubblicità della madonna via email (già che c'ero ho mandato il tuo blog anche al Papa...magari legge fumetti anche lui,no!?:))

Alex

5:42 AM  
Anonymous Anonimo said...

FFANTASTICO!!!

7:13 AM  
Blogger nerosubianco said...

ovviamente ti ho messo tra i miei link ; )

10:07 AM  
Blogger MAX GUADAGNI said...

Grazie! Finora hanno apprezzato tutti eccetto un disegnatore che su Ayaaaak non lo aveva afferrato molto bene. Sto preparando una versione "for dummies" esclusivamente per questi soggetti.

MAX

10:01 AM  
Blogger Panda said...

Mumble...
Cena "da Angeleo"... M. Guadagni (e Signora)... Depennati... anzi no, la Signora, la facciamo venire... ;)

Muflone Stantio :D

6:18 AM  
Blogger Panda said...

Dimenticavo... Nelson ti saluta, continua chidermi il tuo indirizzo... mentre affila un coltello... strani bagliori nei suoi occhietti rossi... Mah...

Robbè

6:19 AM  
Blogger MAX GUADAGNI said...

Caro "Panda" ,la signora mi ha "depennato" da tempo immemorabile...
Leggiti "Vita da coppia a fumetti"!

Non dirmi che non è tutto vero Mufloncino!

(E non ho parlato di te!)

12:01 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Giò
Come stai? Io stavo navigando o almeno provandoci, e ho visto il to blog.
Fantastico.
Ma sono offeso che tra le descrizioni fatte manca la mia...
AHAHHAHAHAHA
Quella dell'ispettore Colombo, poi un giorno te la spiego meglio, anche se già dal titolo si capisce EHEHEHEHEH
Un abbraccione e un grande saluto a te e alla ciurma!
Carmine
:)
PS: ti mando email per domanda banale e stupida spero che tu possa diirmi.

3:48 PM  
Blogger Dalmazio P. Frau said...

Della serie: prima o poi ci siamo cascati tutti da "u Giancu" eh? ( e altrove pure )

2:22 AM  
Anonymous Anonimo said...

Ah! Ah! Ah! Mi ci sono ritrovato anch'io! Ma non ti ho scoraggiato abbastanza, a quanto pare!
L'INSODDISFATTO

5:13 AM  
Blogger MAX GUADAGNI said...

Siamo DURI a convincere ,ma ce ne accorgiamo ogni mese , facendo i conti con le spese e la fame...

(Mi sto scervellando per capire chi sei tra i miei sospettati...)

MAX

6:37 AM  
Anonymous Anonimo said...

It is the best work, which I ever ve seen Everything is so harmonious, that even such aggressive critic as I would not be desirable to change anything!
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