12.9.06

ANATOMIA DI UNA CENA

“Carina” commenta distrattamente il vostro cervello la prima volta che la vedete.

Due settimane dopo del vostro “distratto cervello” non resta più niente, solo un’ informe poltiglia che vi suggerisce frasi amorose.
Da almeno 6 giorni la incontrate “casualmente” nella scuola in cui insegnate e in ogni circostanza vi inventate motivi sempre nuovi e sempre meno credibili per essere li.
Passate ore a fotocopiare pagine bianche.
Date ripetizioni ad allievi che detestate e fingete di avere importanti affari da trattere sul cellulare:
“No! Digli che se non mi stampano a colori io in America non pubblico!” blaterate quando Lei vi passa vicino.
Lei sorride, è sempre gentile quando passa saluta tutti (incluse le piante del corridoio) .
Ha capito?
Non ha capito?
Nessuno lo sa.
Dopo quattordici giorni vi armate di coraggio e la invitate a una cena che non è una VERA CENA ,ma un appuntamento di lavoro di sera durante il quale si mangerà…insomma: UNA CENA.

Dal momento in cui Lei dice “sì” entrate in uno stato di fibrillazione, il cervello decomposto si ricompone e rigenera trasformandosi in un cervello da battaglia.
“Adesso rilassati ragazzo. Pensiamo noi a tutto!” esclamano i neuroni da combattimento.

Con un anticipo di una settimana iniziate i preparativi per la cena.

Mettete a posto tutta la casa ,la riordinate e spolverate fino ad arrivare là dove nessun aspirapolvere è MAI giunto prima.
“Ma cosa te ne frega di pulire sotto il divano?” vi chiede la piccolissima parte di cervello rimasta sana.
“Mica si infilerà a guardare la sotto?”
Ma voi ignorate il commento perché tutto deve essere pulito e perfetto per Lei.
Dopo aver pulito studiate la disposizione delle luci , scegliete la musica , comprate dieci chili di candele rosse profumate di muschio finlandese e fate le prove per accenderle senza bruciarvi le dita.
Poi passate al cibo vero e proprio e girate quattro gastronomie in cerca di qualcosa che vi ispiri , comprate antipasti , primi , dolcetti e fragoline fuori stagione per pagare i quali vi serve un leasing, poi dovete pensare al vino e ne dovete scegliere uno in mezzo a tredicimila diverse combinazioni.
Da pasto, tutto pasto, da pesce, rosso, bianco, da carni rosse , da carni bianche , importato , Romulano, stagionato , fresco a temperatura ambiente , imbottigliato a mano, nel fiasco , col cartone, col metanolo , senza metanolo e così via…
Alla fine chiudete gli occhi e ne scegliete uno a caso.
Il giorno della cena vi alzate alza alle cinque del mattino e iniziate a prepararvi studiando l’abbigliamento , facendovi , 12 docce e continuando a sorridere davanti allo specchio come uno psicotico.
A tre ore dall’ora X sistemate gli ultimi ritocchi , comprate una bellissima rosa e l’incenso.
La Rosa è avvolta in due chili di carta stagnola, fili di paglia e altre puttanate che la rendono simile a Platinette , buttate tutto il resto e vi infilzate con le spine scoprendo il perché di quella bardatura.
L’incenso ufficialmente è per profumare l’ambiente ,ma in realtà è per propiziarsi tutte le divinità ufficiali e pagane che conoscete.
“Oh grande Anubis, SLOGGOTH, CTHULU, DEA SCORPIONE e Mago OTHELMA! Fai che lei mi ami!”
L’arrivo di Lei è previsto per le ore 20 e alle 19 e 58 voi siete già davanti alla porta con il dito posato sul citofono e con un sorriso nervoso sul volto che sembra uno spasmo da colica.

Alle 20 e 05 Lei ancora non è arrivata ,ma voi siete ancora fiduciosi. Dito proteso e spasmo facciale.
Alle 20 e 10 iniziate ad andare avanti e indietro , il dito vi è calato , il sorriso/spasmo è ora una smorfia incrinata dall’ansia .
Alle 20 e 15 i dubbi iniziano ad assalirvi: benché vi ricordiate esattamente i termini dell’appuntamento, man mano che passa il tempo vi convincete che c’è stato un disguido.
Alle 20 e 20 siete ormai certi che Lei si sia è persa e che vaghi in una ignota regione a causa delle pessime indicazioni che le avete dato. La sudorazione è aumentata , il battito cardiaco preoccupantemente alto , le fauci sono essicate….(LASSIE STA MALE!) Mormora una vocina nella vostra testa. ( DEVI FARTENE UNA RAGIONE FIGLIOLO HA LA RABBIA! GLI SPAREREMO UN COLPO IN TESTA E…)

Alle 20 e 25 agguantate la cornetta e poi la riabbassate…per 16 volte…

Quando state per decidervi a chiamarla un’altra a voce vi richiama all’ordine.

DAL MANUALE DELL’UOMO CHE NON DEVE CHIEDERE MAI :
In nessuna circostanza ,MAI, l’uomo dovrà dare dimostrazione di eccessivo interesse per Lei o lasciar trasparire emozioni e sentimenti umani quali INSICUREZZA , ANSIA o DUBBI di alcun genere.
L’Uomo che Non Deve Chiedere Mai attenderà pazientemente sulla sua poltrona , bevendo birra , leggendo la gazzetta dello sport e possibilmente riparando un pezzo del motore della propria auto.
Quando Lei finalmente arriverà l’Uomo Che Non Deve Chiedere Mai dirà:
“Cazzo , sei già qui? Manco mi ricordavo che stasera venivi. Aspetta un po’ che finisco di pulire ‘ste candele!”.


Alle 20 e 30 la chiamate.

VOI: “Dove sei? (pensato ,ma non detto: “amore mio”).
LEI: “Sono qui sotto sto arrivando. (pensato ,ma non detto: “dove cazzo vuoi che sia? Imbecille!”)

Dopo un’ora arriva.

Voi nel frattempo si siete fatti un’altra doccia , vi siete ripettinati , cambiati d’abito e ripreso il controllo del sorriso/spasmo di un’ora prima.
Il campanello suona e voi scattate come una fionda ,ma…

DAL MANUALE DELL’UOMO CHE NON DEVE CHIEDERE MAI :
In nessuna circostanza , MAI, L’Uomo Che Non Deve Chiedere Mai dovrà dare dimostrazione di eccessiva premura o desiderio di vedere Lei.
Si trascinerà invece lentamente verso la porta con la sua birra , la gazzetta dello sport e un carburatore sotto braccio urlando : “e chi cazzo è che a quest’ora?!”


A stento riprendete il controllo e andate alla porta lentamente ,ma arrivando sempre troppo presto.
Ci riprovate e …Lei ancora non c’è.
Non volendo farvi trovare sulla soglia continuate ad andare avanti e indietro per cercare di arrivare alla porta in sincronia con Lei e…
E Lei arriva.
“E’ bellissima!” pensa il vostro cuore ululando.
Lei vi saluta . Voi sbavate sul pavimento come un partore tedesco e cianciate frasi senza senso da da ascensore.
“Non ci sono più le mezze stagioni. Hai trovato traffico? Ci sono sempre meno rondini. Si stava meglio quando si stava peggio.”
Lei ride assecondandovi come si farebbe con un malato mentale , infine vi chiede se può usare il bagno.
Voi vorreste dirle che può usare qualunque cosa voglia , anche Lui stesso ,ma riuscite solo a blaterare qualcosa tipo “seconda porta a destra”.
Lei vi ringrazia e mentre si dirige alla tolilette, (lasciando una magnifica scia di profumo) atroci dubbi vi assalgono.
“Hai pulito tutto? Gli chiede la vocina di Capitan Sfiga nella vostra testa.
“Hai tolto le copie di Tutto Topolino che tiene vicino alla tazza?”
“C’è la carta igienica?”
Tranquilli. E’ tutto a posto. Avete pulito il bagno per due giorni interi e da allora siete andato a fare i vostri bisognini al parco per non sporcarlo più.
Lei ritorna sorridente e vi dice “allora! Cuciniamo?!”.
Voi vi calate nel ruolo dell’Uomo Scapolo Teneramente Imbranato , rivelando insospettabili capacità di scongelare , sbustare e riscaldare quasi ogni cosa.
Lei vi guarda con tenerezza mentre siete alle prese con una busta di pasta che non riescite ad aprire.
Dopo pochi minuti la cena è pronta , finite di apparecchiare e Lei vi aiuta con le sue meravigliose ed eleganti mani da cui non riuscite a distogliere lo sguardo.

Le candele, (rosse come la passione), fanno la loro comparsa come per magia, vi chiedete se riuscirete ad accenderle senza incendiare niente.
Ci riuscite.
Le riempiete il piatto e poi vi lanciate nello stappo della bottiglia del vino.
Per evitare che il tappo gli si rompa dentro avete già infilato l’apribottiglie e già estratto mezzo tappo , è tutto pronto e l’operazione è di una semplicità tale che anche una scimmia ammaestrata potrebbe farlo senza intoppi.

Sfortunatamente la scimmia non è potuta venire. (Aveva un’altra cena)

Lo stappo è un travaglio peggio di un parto ed un inquietante pezzo di stagnola finisce per galleggiare nel bicchiere di Lei.
Voi, agili e scaltri come una volpe tibetana , scambiate rapidamente i bicchieri e il problema è risolto.
Ora dovete solo eliminare il pezzo di stagnola dal vostro bicchiere, un’operazione da niente che potrete fare in un battibaleno quando Lei non…
“Facciamo un brindisi!” dice Lei all’improvviso.

DAL MANUALE DELL’UOMO CHE NON DEVE CHIEDERE MAI:
Non ti azzaerderai mica a tirare fuori quel fottuto pezzo di stagnola dal bicchiere proprio mentre Lei ti guarda eh?!!!
Naturalmente no e allora sorridete e trangugiate un cm quadrato di carta stagnola da tappo.
Tutta salute.

Mentre cenate tutto scorre perfettamente , Lei parla e mangia , voi parlate e la guardate , Lei ride e mangia , voi ridete e la guardate.
Lei spazzola via tutti i piatti e fa la scarpetta , voi la guardate mentre sul suo piatto si accumulano chili di avanzi.
La musica in sottofondo scorre dolcemente.
“Quanti ricordi fa tornare in mente questa canzone , vero?” chiede Lei con i suoi meravigliosi occhioni.
Voi annuite anche se nella vostra mente c’è il vuoto pneumatico , non solo la canzone non vi rievoca un tubo ,ma non vi ricordate più neppure il vostro nome, tutto quello che sapete è che DOVETE FARE QUALCOSA!

“HOUSTON CHIAMA APOLLO 13. SE NON MANOVRATE ORA NON RIUSCIRETE MAI AD ENTRARE IN ORBITA!” gli comunica una voce nella mente.
E’ tempo di usare l’artiglieria pesante.
Prima distraete il tenero musetto di Lei con un astuto stratagemma (“Quella è la mia collezione di Dylan Dog!”)
Poi , con l’abilità di un prestigiatore , sfoderate la Rosa Rosso Fuego da sotto il tavolo.
“Oh, non dovevi!” esclama Lei sorpresa e imbarazzata.
Voi ridacchiate modestamente, continuando a borbottare frasi idiote e poi…e poi…

“VA BENE APOLLO 13. LA MANOVRA DI AVVICINAMENTO E’ ANDATA BENE MA DOVETE ACCENDERE I MOTORI O CONTINURETE A GALLEGGIARE NEL VUOTO!”.

Accendere i motori.

Lei lo guarda, voi la guardate, la folla trattiene il fiato, il tempo rallenta…e…

Per un istante tutto si ferma e si cristallizza.
Nella vostra mente cala un’improvvisa e mortale calma.
E’ la quiete che accompagna il tiratore scelto prima del suo colpo.
E’ l’attimo di stallo del falco che si libra in volo prima di piombare sulla sua preda.
E’ il vuoto mentale della mente di un Labrador con l’Alzheimer che fissa la sua ciotola vuota…
REALTA’.
stabilite il contatto visivo pupillare (AGGANCIATO APOLLO 13 AGGANCIATO!).
Lei vi fissa sorpresa.
Farneticate qualcosa mentre le vostre pulsazioni schizzano fuori scala (DOTTORE LO STIAMO PERDENDO! 12 mg. DI TORAZINA PRESTO!).
Lei cambia tonalità cromatica. (Rosso Pompeiano, Rosso Cremisi, Rosso Rossore…) indietreggia imbarazzata.
E LUI E’ LANCIATO E’ SUPER MAN , E’ KING KONG SULL’EMPIRE STATE BUILDING , E’, JACK KIRBY REDIVIVO DALLA TOMBA!
Immobilizzato dal terrore mentre le cingete la vita , la tirate a voi, la stringete e Lei…

Lei parla.
Vi dice che la faccenda è complessa, complicata , tutt’altro che semplice , intricata , difficile, particolare, incasinata , problematica …

“Insomma tutto bene! MI AMA!” pensa il vostro cervello che non ha capito UN CAZZO.
Con inaudita maestria la veicolate verso il divano e ve la fate accomodare con disinvoltura.
“Ho pulito anche sotto.” Le dite perso nel suo profumo.
“Complicata, complessa, difficile, incasinata …” continua a blaterare Lei.
Per le restanti tre ore continua ad accarezzarla e a guardarla , il ghiaccio è stato rotto , ora dovete solo avere pazienza e dimostrarle quanto tenete a Lei e tutto andrà bene…

“Ah, sono pure fidanzata!” conclude lei mentre vi sbatte la lingua in bocca…

“APOLLO 13, CI RICEVETE? APOLLO 13?


1209.06


P.s.

Nello spazio nessuno può sentirti urlare…

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Che meraviglia.
Ho le lacrime agli occhi, sono quasi le tre di notte, una vocina mi dice che sarebbe il caso di fare la nanna, ma non riesco a smettere di leggerti.
Le dobbiamo pubblicare 'ste cose.
E presto.

5:33 PM  
Blogger MAX GUADAGNI said...

Eh...questa la scrissi col cuore,ma all'epoca la vissi con qualcos'altro...


BEI TEMPI!

MAX

4:38 AM  

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