22.10.09

DISCONNESSO

Vi accorgete che non siete più connessi quasi per caso...

Mentre state inoltrando l'ennesimo link ad un filmato buffo, mentre rifiutate l'amicizia di un "amico" che avevate perso di vista (grazie a Dio perchè era un coglione anche alle elementari) o mentre coltivate i broccoli della vostra fattoria virtuale...
Improvvisamente vi rendete conto che non siete più ON LINE...

"MA CHE DIAVOLO IO CI LAVORO CON INTERNET!" esclama dentro di voi il MOTIVATORE...
Quel tizio in giacca e cravatta che vive dentro la vostra testa e trova una spiegazione e una giustificazione seria e professionale per ogni cazzata che fate...

Ma voi prendete la cosa abbastanza bene... non sudate, non svenite e avete solo una leggera secchezza delle fauci, accompagnata da un pò di tachicardia...

"Ora torna..." vi rassicura il vostro Amico Cervello cercando di secernere stimoli rassicuranti, ma invece non accade niente.
Osservate ipnotizzati le lucine sulla misteriosa "SCATOLA-CHE-FA-FUNZIONARE-INTERNET" che lampeggiano a ritmo frenetico come un albero di natale impazzito.... cosa che perfino voi sapete che NON E' BENE.

Dopo una snervante attesa di ben 15 minuti vi rendete conto che "SCATOLA-CHE FA-FUNZIONARE-INTERNET" non risolverà la cosa da sola e quindi decidete di fare l'unica cosa razionale e sensata.

Piangere.

Dopodiché decidete di chiamare l'ASSISTENZA TELEFONICA, operazione che però si rivela essere leggermente più difficile del previsto, dato che anche il vostro telefono è collegato alla linea internet, il che significa che non solo in questo momento non potete occuparvi delle mucche verdi della vostra fattoria virtuale, ma non sapete nemmeno se la vostra relazione funziona bene o se in questi 15 minuti siete passati da "RELAZIONE COMPLICATA" a "BECCO"...

Ma non c'è problema.

Tutto quello che dovete fare è prendere il cellulare e chiamare il centro assistenza a vostre spese (sì, perché le chiamate sono gratuite solo se chiamate dal fisso che appunto non vi funziona...).

Okay.

Vi risponde una vocina registrata che (asettica e frigida) vi comunica che se volete fare questo dovete premere 1, se volete fare quell'altro premete 2 e così via...
( nell' ascoltarla vi viene in mente qualche vostra ex...).

Voi premete fiduciosi dopodiché venite parcheggiati in compagnia di una simpatica musichetta spaccapalle che vi tiene occupati per quasi dieci minuti (pagati di tasca vostra...).

Alla fine risponde un tizio, che (con accento vagamente del sud, fare spallato e biascicare indecifrabile) vi dice che il suo nome è qualcosa tipo "FRRULIO..."

Per qualche misterioso meccanismo Frrulio vi da del voi (evidentemente la perdita di connessione ha provocato anche un paradosso temporale che ha riportato l' Italia del ventennio fascista) e vi chiede sputacchiando che cosa non vada.

"Sono disconesso..." spiegate voi timidamente mentre il vostro Amico Cervello grida:
"NON VEDO PIU' LE MUCCHE! NON HO PIU' GLI AMICI! NON POSSO PARTECIPARE AGLI EVENTI! NON MI PIACE! NON MI PIACE E NON VA UN CAZZO BENE!"

Frrulio annuisce, mugugna qualcosa e dice "sì".
Dopodichè gli dite il vostro nome e scoprite che Frrulio conosce tutto della vostra vita!

Sa come vi chiamate, dove abitate e mille altre cose...
(Ascoltandolo vi viene il dubbio che potrebbe sapere anche cosa avete mangiato a pranzo e quando avete trombato l'ultima volta...)

Efficiente quanto criptico, Frrulio vi dice parole misteriose come "router, reset, chiave di connessione bla, bla-di bladi bla...".


Volete riattivare la protezione?
Riavviare la connessione?
Praticare la liposuzione?

Sì. Sì. Sì.
Rispondete meccanicamente,.
Qualunque cosa vi proponga Frrulio va bene, basta che finisca in "IONE" e che vi faccia riavere la connessione...

"Voglio che torni internet!" esclama il vostro sconvolto Amico Cervello.
"Voglio essere di nuovo connesso e in linea. Voglio ricevere nuovamente lo spam, mandare faccette sorridenti e fare commenti intelligenti su cose dementi".
" Voglio di nuovo scaricare musica, film e telefilm, voglio mandare mail con catene di sant'antonio a cui non credo , (ma non si sa mai) e voglio ricevere telefonate promozionali sul telefono fisso dove la tipa con la voce da frigida ex mi dice cose incredibili che potrei fare con una ricarica mensile di dieci euro".


E Fruulio annuisce ancora.
Digita qualcosa e voi lo sentite smanettare in sottofondo, (anche se probabilmente è solo un effetto sonoro che mettono per far finta di fare qualcosa) e magicamente la vostra connessione riappare...

Ovviamente Frrulio non vi spiega che cosa è accaduto , nè voi glielo chiedete o lo volete sapere...

Fruulio saluta gorgogliando qualcosa e voi ve lo immaginate:
FRRULIO... forma di vita tentacolare che da del voi e chiama dal lontano 1940, mentre è immerso in una soluzione salina blu e nuota risolvendo i problemi di voi poveri utenti del futuro...

21.10.09

L’OGGETTO PERDUTO

In principio è un dubbio, un eco di memoria o poco più…
“Dove diavolo l’ho messo?” pensa il vostro Amico Cervello mentre fate altre 30 cose contemporaneamente.

Non è così imperativo come le chiavi di casa, non è così indispensabile come il bancomat o la carta d’identità, ciò che avete smarrito è l’accendino che non funziona, (ma che è un caro ricordo), è la penna che scrive di schifo, (ma a cui siete affezionati) o la caffettiera della nonna che non usate mai (perché fa un caffè che da il voltastomaco), ma che sapete ESATTAMENTE e SEMPRE dove si trova.

E’ quell’oggetto che non vi interessa veramente usare, ma di cui siete orgogliosi di conoscere le esatte coordinate perché (non si sa mai) vi potrebbe servire…

Ed ecco vi lì, un giorno, che mentre preparate la valigia, vi fate la barba o (nei casi più raccapriccianti) mentre fate sesso, Amico Cervello vi manda un impulso SECCO, categorico e non negoziabile che dice “TROVALO! TI SERVE!”.

E voi partite, obbedite e trotterellate allegramente verso la borsa, il cassetto o qualsiasi altra cosa, fiduciosi, certi, assolutamente SICURI… eppure con un tenue, assillante sibilo che vi serpeggia dentro.

“E’ qui” vi rassicurate mentre aprite, sgusciate o sfogliate…
“E’ qui perché mi ricordo di avercela messa due anni fa…”
“E’ qui perché l’ultima volta che l’ho usata era inverno…”


E’ qui.
E’ qui.
E’ qui.

Ed ovviamente non c’è.

Il primo impulso è quel lento, gelido brivido di consapevolezza che vi scivola dentro.
Il secondo è quella dose di razionalità che tante rubriche del tipo “come ritrovare gli oggetti perduti” vi versa dentro e che comincia con “dunque: dov’è che ho visto l’ultima volta il mio trinciapolli?”

Ma è il terzo momento quello più significativo e determinante…
Quell’istante in cui vi rendete conto che non avete la più pallida idea di dove cazzo abbiate messo quello che state cercando ed entrate nella prima fase del vostro calvario.

LA FASE RAZIONALE

La reazione più spontanea è di passarsi le mani addosso.
Non importa se state cercando un accendino o un aspirapolvere…
Qualsiasi cosa cerchiate vi passerete le mani addosso e vi palperete in modo compulsivo tasche, taschine e taschette….(sì…incluse quelle fottutissime microtaschine dei jeans in cui non entra mai un cazzo di niente e che non si è mai capito a che cavolo servano).

Dopo questo lungo e approfondito petting con voi stessi vi metterete in mezzo alla stanza e con fare sicuro e professionale (alla GRISSOM di CSI per intendersi) cercherete di ricostruire gli spostamenti dell’oggetto nelle ultime ore… settimane… o anni…

Con la differenza che mentre in CSI hanno ricostruzioni perfette, millimetriche ed olografiche
(“ecco vedete, qui è dove la macchina ha sterzato, lì è dove lui è inciampato, qui e qui dove gli sono cadute le mentine marca Polo finendogli nel tombino, lo SO, ne sento l’ODORE!”)… a voi non verrà mai in mente una benamata mazza.

La fase razionale e ricostruttiva varia in lunghezza ed intensità.

Ci sono coloro che si siedono e fanno una lista di luoghi e posti.
Quelli che ricorrono all’ausilio di amici e conoscenti (veri e propri PROFILER del settore), con frasi tipo “senti,ma l’anno scorso quando ci siamo visti al funerale dello zio Beppe ce l’avevo o no gli occhiali da sole con la montatura in corno?” e quelli che addirittura ricorrono all’autoipnosi regressiva.

Quando finalmente la fase razionale si è esaurita si passa a quella più “sana”, verace e consona alla tipologia mentale dell’italiano medio.

LA FASE PANICO.

La fase panico è caratterizzata da un moto convulso e insensato che comincia con l’apertura del primo cassetto della scrivania e prosegue con il rovistamento nel frigo fino ad arrivare allo scardinamento di suppellettili varie.

La fase PANICO (come dice il termine stesso) non ha basi logiche e come tale vi porta a pensare che le vostre mutande preferite siano finite dentro una raccolta di Hemingway o che quella simpatica spilla con la faccia di BAT-MAN (di cui avete ASSOLUTAMENTE bisogno) possa essersi infilata dentro a un panino al prosciutto.

Il criterio di ricerca di questa fase è inversamente proporzionale al tempo che passa:
più tempo passa, meno credibili sono le soluzioni che il vostro Amico Cervello,(ormai simile ad un Labrador fuori controllo lanciato in corsa), analizza e trova.

La fase panico, per quanto pericolosa, è pur sempre accettabile in quanto è sottoposta al grande teorema: “la casa nasconde ,ma non ruba”.
Concetto che significa: “non importa se non rivedrò più la caffettiera della nonna,ma almeno è QUI con me da qualche parte e verremo tumulati assieme”.
A questa fase ne segue però una ben peggiore, in cui il teorema della casa che non ruba viene spazzato via: “ommioddio l’ ho perso per strada!”

LA FASE PARANOIA

La fase paranoia è caratterizzata dal dubbio che si insinua in voi che l’oggetto smarrito possa NON trovarsi più nella vostra casa e che per qualche astruso motivo sia stata smarrito all’esterno.
Cosa che ha un senso se si parla del rinomato accendino, penna ecc. e che ne dimostra molto meno se stiamo parlando della cucina elettrica dell’ikea che non trovate più….
Ma (anche in questo caso) il trascorrere del tempo fa in modo che i neuroni di Amico Cervello si spengano progressivamente riducendo a lumicino la vostra sanità mentale.
Ciò che è più insidioso della fase PARANOIA è lo strisciante timore denominato “ e se lo trova qualcun altro?”.

Nata per definizione con oggetti piccoli il “se lo trova qualcun altro” si spalma e riadatta ad ogni oggetto.

E’ la paranoia stessa che vi fa pensare cose tipo “ommioddio ,ma su quell’agendina che cosa ci avevo scritto?”

Ma anche “ommiodddio ,ma su quell’accendino c’era un incisione e se la trova il mio partner scopre che tengo un ricordo dell'ex?”
E giù, giù fino a “AHHHH!!! Dentro agli sportelli di quel vecchio frigo non avrò mica nascosto la mia collezione di giochini erotici???!!!”

Non importa cosa.
Non importa COME… Amico Cervello troverà sempre una connessione improbabile,ma assolutamente accettabile legata all’oggetto che avete smarrito.

E già ve lo immaginate… il giorno dopo, quando uscite e i vicini vi guardano e voi pensate “l’hanno trovato LORO! LO SANNO! SANNO TUTTO!”

In tram mentre ragazzini di 20 anni vi scrutano “LO SANNO, LI HANNO VISTI! LO SANNO TUTTI!!!”
La fase paranoia impazza per ore, a volte per giorni,ma (grazie a Dio) lascia il posto ad uno stato molto più rilassante e meno stressante:

LA FASE RASSEGNAZIONE.

Lo avete perso.
Non lo troverete più.
Non lo rivedrete e non lo riabbraccerete mai.

IL mestolo.
Il cd con la compilation degli Abba o quel bel speculum a cui eravate tanto affezionati…
E’ andato.

Sembrerebbe questa la fase conclusiva, l’epilogo di una devastante ora, settimana o mese… e invece NO.

Alla rassegnazione segue un altro essenziale passo...

LA FASE RIVELAZIONE.

Arriva come un colpo in piena faccia.
Come una doccia fredda o un elettroshock.
Arriva svegliandovi e gridandovi “sei proprio IMBECILLE!”Amico Cervello vi rileva in tutta la sua crudezza ciò che voi (animo nobile) avete finora ignorato.

VE L’HANNO RUBATO.

CHI?
COME?
PERCHE’?

Di nuovo: non ha importanza.

Fatto sta che ecco che vi torna in mente quello nuovo in ufficio e il modo in cui guardava la vostra gomma da cancellare profumata.
Ecco che rivedete quel rumeno in tram che puntava la vostra sciarpa fuxia e che dire della donna delle pulizie che ha le chiavi di casa e può accedere anche alla cantina?

Già ve la vedete… piccola ,ma nerboruta peruviana che si arrampica sulle scale col vecchio armadio a 4 ante e sogghigna mentre ve lo porta via.

(E poi, si sa, questi vengono qui per rubarci il lavoro, le donne e gli armadi a 4 ante!).

La fase RIVELAZIONE è un incendio in un giorno secco e ventoso…

Prima tocca agli amici, poi ai parenti, ai vicini, alla servitù, ai colleghi, agli immigrati, a limortacci vostri e infine arrivate a ...


LA FASE INSPIEGABILE

L’ultima e la più spaventosa...

Seduti.
Nel mezzo della vostra casa fatta a pezzi… sogghignate finalmente consapevoli.

Non avete dimenticato.
Non è stata la colf, né vostro fratello o il cane…no.

SONO STATI GLI SPIRITI.

I fantasmi.
Il mostro di Loch Ness
Le linee di Nazca e gli UFO…

Tutti coalizzati perché volevano i vostri bigodini.

Ne avevano bisogno.

E seduti ridete a denti stretti perché sì…loro vi hanno derubato,ma voi ora siete tra i pochi che conoscono i loro piani…

Alla fine di questo lungo e contorto processo restate esauriti, un po’ distrutti nel fisico e nella mente…

I più fortunati dopo si rifanno una vita, altri continuano per il resto della loro esistenza a cercare e una minima (infinitesimale) percentuale si porta le mani alla fronte e ritrova gli occhiali che cercava da due giorni.

“Che imbecille!” direte a quel punto a voce alta, stando bene attenti che tutti vi sentano…
“Che idiota che era proprio qui!” esclamerete guardandovi attorno…

Perché nel profondo sapete che non siete soli…
Nel profondo sapete che qualcuno vi guarda e vi sposta e nasconde gli oggetti…

Oh sì.