18.10.06

LA FIERA DI LUCCA

Ogni anno migliaia di casi clinici provenienti da ogni parte del mondo sentono l’irrefrenabile impulso di recarsi in una città toscana circondata da alte mura , tale fenomeno è chiamato dagli studiosi: l’ADUNANZA.

RISVEGLIO

La notte avete dormito poco e male, eccitati come canguri dopati vi alzate all’alba sogghignando felici: oggi comincia LA FIERA.


ABBIGLIAMENTO.

Variabile a seconda della vostro ceto, del vostro carattere e della vostra etnia sarà uniformato da un unico elemento caratterizzante che vi marchierà per i prossimi 4/5 giorni: LO ZAINETTO.

Alla moda, anarchico, di marca, fatto a mano dagli Inuit, da impiegato statale o da metallaro scoppiato , ognuno sceglierà il suo modello in base alla sua indole e indirizzo politico/sociale.

EQUIPAGGIAMENTO

Viveri per evitare di farsi salassare ai bar della Fiera o nei locali della città che VI ODIA perché gli bloccate il traffico e create confusione, ma che vi SPREMERA fino al midollo se glielo lascerete fare.
Macchina fotografica digitale per immortalare i momenti topici dell’evento.
Blocco per farsi fare disegnini da sedicenti autori e autorucoli (STROLLO e RODDY VULVA!)
E (Udite! Udite!) LA LISTA di tutti i fumetti che vi mancano.

La lista è cosa buona, la lista è vita.

(Ed anche assolutamente INUTILE poiché neppure lei vi impedirà di comprare almeno due volte lo stesso albo).


Dulcis in fundo (per i più sfigati non automuniti) biglietto del treno comprato tre mesi prima.


LA STAZIONE

Appena arrivati non avrete alcun dubbio nell’individuare il binario giusto poiché tra gli altri lo riconoscerete subito grazie alla presenza di una moltitudine di vostri simili.

La fauna è multiforme e variopinta : bambini brufolosi con zainetti ricoperti di scritte.
Pre e post adolescenti con piercing , tatuaggi e zainetti con l’effige del Che.
Attempati trentenni con pochi capelli e zainetto dell’invicta.
Distinti signori con pancetta , capelli bianchi e zainetto tattico delle guerre puniche.

In mezzo a tutto ciò spiccano: Dylan Dog, la Morte, un orco, e un imprecisato numero di ragazzine vestite da elfi, fatine, principesse, guerriere e cellulitiche varie, il tutto all’insegna del cosiddetto “cosplay”, la mania di vestirsi come i propri personaggi preferiti.

Ovviamente tutti hanno qualche piccolo problema che li differenzia dagli originali:
Dylan Dog è calvo, la Morte porta le scarpe da ginnastica , agli elfi si staccano le orecchie e l’orco ha la tinta verde che gli cola sul viso.


Per evitare di rimanere in piedi a bordo del superaffollato treno esistono molte tecniche, ma la più gettonata rimane la disciplina Jedi.

“Dicesi disciplina Jedi l’approssimarsi al bordo del binario e l’esercizio della FORZA per far fermare il vagone con la porta dinnanzi a voi.”

Come un’unica voce senti intorno a te il mantra diffondersi: “fermati qui, fermati qui, fermati qui…”

“Colpo mortale del Minotauro!” urla un quindicenne sudaticcio alle vostre spalle e vi cade addosso spingendovi da parte proprio mentre il treno si ferma.

“Mi scusi signore” rantola sbavandovi addosso e quando vi rialzate il treno è già pieno come un uovo.

In piedi, inchiodati tra un tizio vestito da “rana magica” e una grassona truccata da Lamù, vi sorbite 1 e 20 di conversazioni di alto livello:

“Posso con la mia spada magica uccidere il tuo drago rosso?”
“No perché ho lo scudo purpureo.”

“E se faccio un tiro di avventato sortilegio?”
“No, ho sempre lo scudo purpureo.”

“E se uso un druido con carta speranza del vortice oblio?”
“Con coccardina d’oro?”

“Sì!”
“No, ho sempre lo scudo purpureo.”

“Figata!”

Dopo tre fermate arrivate ad un paesino di provincia ed impiegati statali, commessi , più un numero imprecisato di minatori che sta scavando una galleria salgono a bordo.

Simpatiche facce di genitori che si spaccano la schiena 12 ore al giorno si trovano di fronte a giovani vestiti da spelacchiati Wolverine.

“Ho il potere di EUKANUBA!” urla un grosso ragazzetto di 120 chili vestito da Uomo Blatta con uno spadone di gomma sulla schiena.

Un operaio con 2 centimetri di calli sulle mani lo osserva e rimpiange di non avere con se la sua sega circolare.

Arrivati quasi a destinazione sapete tutto sugli Elfi, sugli orchi, ma anche su tutti i compianti e mai superati autori di cartoni animati giapponesi (ma il termine corretto è ANIME) che parlano di tornei , di battaglie e di un numero imprecisato di orfane che combattono il male.

Alla stazione di arrivo la massa informe si riversa all’esterno del treno, gli indigeni del luogo corrono a chiudersi in casa e appendono fuori dalla finestra aglio e amuleti vari.

I più furbi e scaltri invece corrono a ritoccare i prezzi della merce in vetrina , alterano le bevande e riducono le dimensioni dei panini.

Il tragitto dalla stazione alla fiera è in auto per i più fortunati , in autobus per la massa e a piedi per i meno abbienti.

Voi , entusiasti più che mai, partite con lo zainetto in spalla ed entrate dentro le mura della città che contiene la fiera.

“Che strano…” pensate mentre entrate “Chissà perché tra tante città ne abbiano scelta proprio una che ha ancora LE MURA…”.

E mentre entrate vi pare di scorgere in alto figure armate che vi tengono d’occhio…

“Minotauro con colpo alla rovescia!” esclama il quindicenne sudaticcio mentre vi avviate in fila indiana.

La città è bella , caratteristica e piena di luoghi interessanti …vi guardate intorno mentre la vostra mente si lascia coinvolgere dal panorama:

“Chissà se troverò il numero con L’Uomo Ragno in armatura e la copertina olografica…” pensate rapiti da quello spettacolo.

Dopo 20 minuti di profonde riflessioni arrivate a un sottopassaggio e quando sbucate dall’altra parte la vedete: LA FIERA.

Immensi tendoni bianchi si stagliano contro l’orizzonte.
Cartelloni, locandine chioschi e file interminabili di gente accalcata all’entrata, ma se siete tra i privilegiati NON dovrete fare la fila poiché avete IL PASS.

Prima però dovete ritirarlo al punto accredito…

IL PUNTO ACCREDITO

“Dica” , ti dice Deborah , la bellissima ragazza della reception fissando un punto indefinito alle vostre spalle.

“Dovrei ritirare un PASS…” le rispondete sorridendo.

“Nome?” chiede lei guardando una macchia sul soffitto.
Voi glielo dite e lei batte velocemente sulla tastiera con le sue perfette unghie da gatta.

“Non risulta.” sentenzia con aria stizzita e stavolta i suoi occhi di giada inchiodano le vostre iridi marroni.

“A quale casa editrice appartiene?” chiede mentre il suo sguardo sfuma al viola…

“No, nessuna…vede io…”

“E’ un autore? E’ dello staff? E’ un giornalista?” spara a raffica la bella impiegata e i suoi occhi cambiano tonalità coprendo tutta la gamma dei colori.

“No. No. No.” Rispondete temendo che possa esplodere.

“Sono della STAR…” provate a mentire.

Gli occhi di lei assumono un’aria contrariata.

“Della Play…” tentate ancora e lei comincia ad arrabbiarsi.

“Lavoro alla FREE…!” buttate lì e lei fa una faccia disgustata.

“BONELLI!” Esclamate disperato. “Sono ospite della Bonelli!”

E lei scoppia a ridere come una pazza.

“Ce ne è un altro!” esclama ad un microfono mentre preme un pulsante sotto il tavolo e due della sicurezza vi vengono a prendere.

Dopo un’ora di chiarimenti venite prelevati da un amico che lavora nell’organizzazione, lui garantisce per voi e vi fa avere un PASS di carta riciclata con scritto a mano il vostro nome (sbagliato) e con sopra un enorme scritta rossa: IMBUCATO.

DENTRO.

Ringraziato il vostro amico (a cui dovete già un rene per avervi fatto entrare l’anno scorso) , vi guardate intorno e per un attimo rimanete confusi e abbacinati.
Ovunque si dipanano corridoi e spazi infiniti pieni di fumetti , miniature, soldatini d’epoca, DVD, libri, e qualsiasi altra inutile cosa per cui voi sbaviate.

SHANG-RI LA!

L’emozione è tale che per un momento sentite il desiderio di accucciarvi e fare la pipì come un cucciolo, poi riprendete il controllo di voi stessi e vi incamminate tra gli stand.

Per prima cosa dovete comprare un raro numero che vi manca per finire una collezione , poi farvi fare un disegno da un autore che tiene una conferenza e dopo…

“Ciao. Anche tu qui?” vi chiede uno alto, con gli occhialini , l’aspetto generale di uno che non mangia da mesi , abiti sdruciti da fricchettone e un tic nervoso che gli fa battere gli occhi ogni secondo.

“Ciao.” gli rispondete benché non vi ricordiate neppure chi sia …

Guardandolo bene somiglia ad una via di mezzo tra un muflone ed Eduardo de Filippo.

“Sono venuto a cercare il numero 18 di Talpot Boy” gli spiegate più che altro per cortesia.
“Io ce l’ho”, replica lui sbattendo gli occhi.
“Bene. Beato te. Quello rosso è raro.” Replicate sperando che la conversazione finisca lì.
“Io ho quello patinato con la copertina in vinile…” dice lui come se niente fosse…

“Quello con la spilla in omaggio?” chiedete increduli.
“Autografato, con la dedica e biglietto da visita. Ho conosciuto l’autore l’anno scorso a cena e dopo siamo andati a bere insieme…”.

Gli squilla il cellulare.

“Scusa. E’ lui che mi chiama …non trova l’accappatoio …”


All’improvviso non avete più molta voglia di quel numero.
Cercate di scordarvi la cosa e ripartite verso un altro stand.

“Action figures?” vi chiede all’improvviso una vocetta alle vostre spalle.
Vi voltate e a malapena vedete un paio di occhi che affiorano dall’ombra.

Lo stand è piccolissimo, angusto ,ma pieno di oggetti scintillanti…all’improvviso vi sembra terribilmente simile alla tana di un ragno.

“Action Figures…ripete la vostra mente.
Fedeli riproduzioni in scala di supereroi e personaggi dei fumetti , costosissimi BAMBOLOTTI che non esistevano quando eravate bambini e che ora sono qui…a vostra disposizione in infinite varietà.

“No…” sussurrate sicuri… “non ci casco…”

Ne comprate otto.

“Solo questi…” vi ripetete per rassicurarvi e poi ripartite alla volta dello stand degli incontri…la potrete farvi fare un disegnino da qualche autore!

GLI INCONTRI

La casa editrice in questione è la più grande del paese , è sulla breccia da mezzo secolo e voi leggete tutto quello che pubblicano.
Il loro stand è una roccaforte di pannelli di vero legno truciolato (non tendoni di plastica) e ricoperta di stamponi dei vari personaggi.
Qui non ci sono standiste o hostess ,ma “addette alle pubbliche relazioni” in tailleur e cosce sode di alabastro che però non vengono esibite, ma solo intuite.
Il responsabile capo si aggira in giacca e cravatta simile a un consulente finanziario.

“Da questa parte. Adesso no. Più tardi forse. Mi spiace, ma non è possibile….” Sussurra di volta in volta mentre prende gli appuntamenti .

Gli autori che si annidano all’interno della roccaforte sono tra i più rinomati del panorama nazionale , il loro PASS ha il nome scritto giusto ,ma non lo esibiscono MAI perché non vogliono essere riconosciuti .

Il loro aspetto è estremamente eterogeneo: vestono giacca e cravatta, giacca con toppe di camoscio ai gomiti, occhiali al collo alla Bertinotti (i più intellettuali), orecchino (i più trasgressivi) , stivali da cow boys (i più nostalgici).
Tutti loro dicono cose come: “No, non c’è più spazio qui da noi . Il futuro è in Francia.”
Hanno sempre un’aria un po’ sofferente , scazzata …un po’ come dire “non vorrei realmente essere qui ma….mi pagano!” e quando devono incassare un assegno lo fanno con aria sofferente, quasi dispiaciuta.

NESSUNO ha mai saputo cosa vi sia esattamente all’interno della roccaforte.
Se lo chiedete ti diranno che ci sono “un paio di sedie”.
I più fanatici sostengono che invece vi siano frigo bar , geishe , idromassaggio e un pozzo artesiano naturale.

“Comunque il futuro è in Francia” ripete uno di loro mentre il responsabile gli allunga un assegno mimetizzato in una stretta di mano.

La fila per i disegnini è lunga 150 metri (più di quella per visitare il Davide) ed è popolata dalla tipica fauna dei “Senti Ma”.

“Il Senti Ma…” esordisce il tuo personale Piero Angela mentale.
“…deve il suo nome al tipico suono che produce quando esordisce nella conversazione lo si riconosce da vari indizi tra cui i venti chili di fumetti che tiene nello zaino per farseli autografare.

“Senti Ma…” esordisce il Senti Ma di turno.
“E’ vero che tu volevi fare il pittore ,ma non ti è riuscito e ora disegni fumetti?” chiede a uno dei più grandi autori del paese.

“Non credo proprio…” risponde con tono gelido e l’unico motivo per cui non s’incazza è che ha appena preso un altro assegno.

“Senti Ma i lucertoloni pretoriani torneranno nella serie?” chiede un altro Senti ma.

“Chi?” chiede il disegnatore che da anni non legge più la serie che disegna.

“No…non credo…non lo so…e comunque il futuro è in Francia.” commenta mentre si chiede in quale ristorante lo porteranno a mangiare la sera.

La fila scorre lentamente e mentre aspettate vi ripetete il vostro discorsetto …
“Salve signore, io sono un suo grande ammiratore. Ho molto apprezzato la storia con i Lucertoloni Pretoriani e mi chiedevo se torneranno mai…”

Sfortunatamente quando arriva il vostro turno arriva anche la pausa pranzo e l’autore viene rapito dal responsabile che gli borbotta all’orecchio:
“opportunità di pubblicazione…(ASSEGNO)…nuova testata…(ASSEGNO) …percentuale sulle vendite (ASSEGNO) e i due si allontanano seguiti dalla Guardia Imperiale Rossa.

Restate come un imbecille col vostro foglio bianco in mano proprio mentre passa l’Amico Muflone che esibisce un A3 a colori, (acquerellato in diretta) raffigurante I LUCERTOLONI PRETORIANI.
E la dedica: “al mio carissimo amico che sa sempre dove lascio il mio accappatoio…”

Sconsolati ripartite e vi dirigete verso l’area conferenze dove sicuramente potrete ascoltare qualche significativo intervento.

L’AREA CONFERENZE.

Semivuota e utilizzata in gran parte per mangiarsi panini e far riposare i piedi è già occupata dall’autore di serie B di turno.
Di forma vagamente “fiascoide” il sedicente sceneggiatore sta presentando il suo nuovo e originalissimo personaggio “RODDY VULVA”.

“Sì.” Conferma il Fiasco parlante.
“Roddy è proprio un poliziotto ed ha una pistola.”

“Senti, ma la sua pisola emette dei RAGGI MORTALI?” chiede il Senti Ma locale.
“Bè, al momento non posso e non voglio anticipare nulla ma vi assicuro che resterete stupiti, vi dico solo che la sua pistola spara!”

Brusio di sconcertato stupore.

Superato l’emozionante momento vi rimettete in cammino e vi concedete a qualche spesa pazza.

L’ACQUISTO.

Comprate alcuni numeri mediamente rari che qui pagate tre volte tanto, poi passate ad un paio di stand gestiti da vecchie inacidite e befanesche che vi guardano male perché temono che gli rubiate qualcosa, infine andate ai mega stand della grandi case editrici dove giovani dall’aria incazzata vi guardano male perchè temono che gli rubiate qualcosa.

Tra gli oggetti acquistabili trovate giganteschi GOLDRAKE, improbabili Lamù a grandezza naturale, spade laser quasi funzionanti e così via fino ad arrivare ad uno stand dove sono esposte meravigliose riproduzioni di Alien, Predator ed altri personaggi famosi.
Perfetti in ogni dettaglio sono grandi quanto il vostro cane e costano un’ira di Dio.
Osservate con invidia signori dall’aria benestante che se li comprano a suon di carte di credito e allontanadovi lasciate un lungo rivolo di saliva di rimpianto.

LE CHIACCHIERE.

Dopo qualche ora cominciate ad incontrare i vostri simili e conoscenti.
Se siete solo un collezionista troverete il vostro omologo che esibisce gli acquisti fatti, se siete un addetto ai lavori estrofletterete la vostra “PINNA CRANIALE” nella consueta esibizione di “cosa sto facendo io e cosa stai facendo tu”.

“Io lavoro per tizio. Io ho pubblicato con Caio. Sempronio fa una miniserie con me ecc. ecc.ecc.”
Tale fase può essere veloce ed indolore se non gli si da molto peso o può essere INFOGNANTE se si casca nel meccanismo competitivo del chi ce l’ha più GROSSO.

In linea di massima si finisce quasi sempre per uno sconfortante pareggio poiché anche i più accreditati del sottobosco (“io lavoro con Alan Moore”) finiscono per chissà quale motivo per non fare mai un cazzo.

La domanda che tutti si pongono è: “DI COSA CAMPANO?”.



Tra un immersione e l’altra si esce e ci si rigenera fuori dove (se non piove) si può beneficiare di una rinfrescante boccata d’aria e di spettacoli assolutamente unici.

I COSPLAY

I “Costume Players” (persone che giocano indossando i costumi dei loro personaggi preferiti) si aggirano all’esterno simili a formiche impazzite , talvolta si aggregano in improbabili duelli fatti con spadoni di gomma, mentre le loro “donne” arrancano con costumino di carta da cui affiorano le debordanti ciccie.
Per dovere di cronaca è necessario segnalare però che per 10 di tal guisa ve ne sono due discrete che fissano il nulla vestite da Winx.

Tra i cosplay riconosciamo un GOLDRAKE fatto di cartone che si aggira rigido e inteccherito (perché ha dimenticato di farsi le articolazioni alle ginocchia), un Van Helsing che sta morendo soffocato sotto un impermeabile di finta pelle di plastica ed un numero imprecisato di anonimi ed ignoti personaggi MANGA che la vostra scarsa cultura in materia vi impedisce di riconoscere.

“Minotauro rampante!” grida l’UOMO Blatta che ha appena vinto il primo premio mentre i “CARTOON BOY” (attempati signori calvi di 55 anni ) suonano Jeeg Robot d’Acciaio in versione rock.

Tra uno spostamento e l’altro rincontrate ossessivamente le solite persone che vi dicono le stesse cose e con le quali all’inizio vi salutate calorosamente , poi con un cenno della testa e che alla fine fate finta di non vedere.

IL DISLESSICO.

Personaggio ricorrente si ripresenta ad ogni mostra e vi saluta ricordandosi di voi perché 10 anni fa vi ha chiesto di fare un fumetto per la rete.

“Oh, io Fumettolo, Fu…pubblichi, solo lollolo !…Multimedialo Windimmi!”

Da anni lo incontrate puntualmente vestito da uomo manager in compagnia di una bellissima ragazza mono-neuronica che ride al suo seguito.
In più d’uno sospettano che l’affitti solo per l’occasione.

Quando la vostra insaziabile sete di acquisti comincia a placarsi iniziate ad esplorare gli altri padiglioni e finite così in quello per bambini (perennemente deserto), in quello della beneficenza (più che vuoto, letteralmente MORTO) dove vi chiedono 5 euro per aiutare i bambini del terzo mondo (ma voi sfortunatamente avete appena comprato l’ultimo numero di STROLLO che costava appunto 5 euro…) ed infine la zona adibita ai GIOCHI VARI…

LUCCA GAMES.

Un enorme padiglione popolato da plastici, soldatini, schemi di gioco, modellini e quant’altro si possa immaginare vi si presenta davanti.
Gli avventori/giocatori si accalcano lì da giorni (e lo si sente perfino dall’odore) alcuni di loro si sono fatti impiantare un catetere solo per potere evitare di andare al bagno e li vedete assorti, convinti e febbricitanti mentre lanciano dadi su dadi.

“Ho fatto un arcano incantesimo della gattamelata!” esclama uno entusiasta.
“Sì, ma io ho sempre lo scudo purpureo…” replica l’altro.

Alcuni indossano cappelli da mago o strega, altri si sono fatti fare improbabili disegnini sulla faccia con pennarelli e colori tossici ed altri ancora hanno denti finti da vampiro, orecchie finte da elfi e cervelli finti da persone normali.

Tutti accomunati dalla passione per la fantasia , tutti rapiti dai loro sogni , li osservate mentre cercate di immaginarveli tra 50 anni….

(“Scudo purpureo!!!!” grida un vecchio novantenne legato ad un letto di un ospizio).

Piano, piano (passando di padiglione in padiglione) l’ora della chiusura si avvicina, il sole tramonta, gli stand cominciano a chiudersi, gli zainetti strapieni tornano sulle spalle e su tutto e tutti cala un’atmosfera di pesante malinconia…
La festa è finta, l’ora di accomiatarsi si avvicina e mentre tutti si salutano con strette di mani e abbracci vi avviate verso l’uscita.

“Ehi ci si vede domani?” vi chiede il venditore di action figures a cui avete pagato mezzo mutuo.

“Certo! Domani , dopodomani e dopodomani ancora”

Dopotutto non è ancora finita…
1410.06

Nota dell'autore:
per maggiori informazioni sui Senti Ma leggetel'omonimo POST: IL "SENTI MA".

15.10.06

L'IDEA GENIALE

L’idea geniale è quell’intuizione eccezionale che tutti coloro che hanno velleità creative hanno avuto, hanno ,o avranno almeno una volta nella vita.

Anche adesso, (mentre state leggendo), ci sono tra voi aspiranti sceneggiatori, scrittori, disegnatori o semplicemente LETTORI che nel proprio intimo cullano l’idea che gli cambierà la vita.

Agenti segreti, squadre di discinte maghette, ratti volanti, maghi, vampiri , guerrieri, stregoni in giacca e cravatta, troll, insetti simpatici, orsetti buffi, alieni omicidi, cani e gatti mutanti… le idee geniali sono molteplici ed infinite…

Come quei tizi che vi hanno commissionato un personaggio che risolve casi insieme ad una segretaria.
“Sarà la rivelazione dell’anno!” (esclamavano entusiasti prima di sparire nel nulla).

O Come quegli altri che per tre anni vi hanno fatto disegnare animali ovipari a forma di uovo con nomi tipo (FAGIANUOVO, POLLUOVO , COCCODRILLUOVO ecc. ecc.)…

(Sono ancora in edicola. Giuro!).

Ognuno di voi ha le sue idee geniali e quando vi confrontate con Tizio, Caio e Sempronio vi capiterà probabilmente di pensare “la mia idea è migliore…
E’ GENIALE!”

MA per ogni idea geniale che avrete dovrete fare i conti con i suoi DETRATTORI e con coloro che in generale ve la smonteranno non per cattiveria ,ma PER SPORT.

C’è il vostro amico o collega a cui raccontate tutti entusiasti la vostra idea geniale e lui a metà della prima frase vi fa:
“Ah, come in STAR TEK!!”
“Sì…bè, no…può ricordarlo ,ma la scena è diversa…” replicate voi e quando ripartite parlando del protagonista lui vi fa
“Wow! Come Luke Skywalker!” e ve lo dice con aria seria convinto di farvi un complimento.

E voi ridete cortesemente e intanto cominciate a pensare che in fondo il vostro amico è un coglione e non capisce un cazzo.
E dopo un’ora di narrazione , (durante la quale gli avete raccontato tutti i retroscena) lui se ne esce con un : “Bello . Però ‘sta storia l’ho già letta su Martin Mystere , l’hai copiata da li , eh? Che figo Castelli!”
E a quel punto voi vorreste solo vederlo morto.

Il guaio peggiore è che spesso ha pure ragione.
Vi andate a spulciare gli albi di Martin Mystere e vi accorgete sul serio che c’è tutta un parte identica alla vostra.
“Oh cazzo!” eppure non l’avete copiata (Martin Mystere avete smesso di leggerlo da quando non ha più la pistola a RAGGI…).
Ma allora come è successo?
Esistono due possibilità:

1 La vostra idea non era poi così originale (ipotesi assolutamente inaccettabile!)
2 Castelli l’ha copiata da voi.


E già vi sembra di vederlo…
Castelli che si introduce di notte in casa vostra , Castelli che accende il PC mentre dormite, Castelli che si copia su una memoria portatile la vostra idea e che se ne va (uscendo dalla finestra) con un ghigno beffardo appeso ad una Bat Corda mentre fuori lo aspetta una macchina veloce (e truccata) della Bonelli…

E alla guida c’è proprio Sergio che nervoso gli urla:
“L’hai presa?! L’hai PRESA?!”
E castelli gli risponde urlando : “Sì cazzo! Parti PARTIIII!!!!”

E i due sgommano nella notte lasciando metà pneumatici fumanti sull’asfalto…

Il giorno dopo mandate una e mail a Castelli in cui gli dite “ho capito tutto, non ci riprovare ho cambiato la password”.
Poi ritoccate tutta la vostra storia , ciò vi crea tutta un serie di problemi inenarrabili ed avete già perso una buona parte di quelle scene e situazioni che vi avevano fatto avere un orgasmo a scriverle, MA…pur di non esser accusato di plagio avete fatto i tagli volentieri.
Così prendete la vostra storia e mentre siete seduti davanti al computer assorti dalla correzione non sentite il passo felpato della vostra compagna che legge la pagina alle vostre spalle e che di colpo vi dice: “Carino.Come in Harry ti persento Sally! Che bravo che sei amore!”
E se ne va sculettando.

Voi rimanete ghiacciati a fissare lo schermo , rileggete il paragrafo e per DIO è vero!
Voi avete scritto una storia sui vampiri assassini dello spazio profondo DELTA eppure c’è una scena presa pari pari da Harry ti presento Sally.

Come è possibile?
La spiegazione è semplice e non c’entrano né Castelli , né Bonelli che ovviamente non hanno nessun bisogno di venire a copiare le vostre idee.

IL fatto è che le idee GENIALI sono POCHE , adirittura POCHISSIME.
Spesso inaspettate e difficili da avere e soprattutto la vostra testa è talmente bombardata da libri, fumetti, TV e film che non riesce più a districarsi e ad accorgersi di ciò che ricicla e scopiazza anche involontariamente, ecco perché tutto ciò che vi frulla per la testa è spesso frutto di qualcosa che avete già visto, letto o ascoltato.

Come?
Non siete ancora convinti?
La vostra idea era veramente geniale?
Okay…allora vi dirò la verità.

Nel 1943 gli americani hanno messo a punto un apparecchio per le interazioni oniriche e costruito una fitta rete di neurostrasmettitori umani (scanner) allo scopo di intercettare le trasmissioni di pensiero del nemico.
Tale struttura (denominata Dream Project e dimenticata da anni) è ancora in funzione e cattura idee e sogni ogni volta che voi andate a dormire per poi distribuirle a caso durante la notte.

Così vi suona meglio?


D’altro canto il premio finale è immenso…non tanto il successo, i soldi o la gloria (ammesso che vi sia) quanto la soddisfazione di andare sotto casa di uno dei vostri vecchi clienti ad urlargli:

“quanto vendono le tue uova del cazzoooooo?!!!!!”

Dan Brown lo ha fatto di sicuro con gli editori che gli avevano dato “picche”prima del Codice da Vinci.

Comunque sia non demoralizzatevi mai, guardate molta televisione (quella buona) , leggete molti libri e prima o poi (da tutto quel grande minestrone) vedrete che qualcosa di buono uscirà fuori, fino ad allora pensate intensamente alle vostre idee geniali e poi andate a fare un riposino…vi farà sicuramente bene.

Anche io mi sdraierò sul letto , mi collegherò al mio piccolo dispositivo neuronale che tengo sul cuscino e aspetterò…

Sogni d’oro!

19 08.2006

Nota dell’autore:

l’idea della Dream Project è già registrata e vincolata , non vi provate neppure a toccarla perché è mia, è la mia GRANDE idea ed è assolutamente GENIALE…

11.10.06

COLUI CHE E'

Il POSTO: l’agenzia pubblicitaria di turno, l’Azienda di marketing, la Ditta di produzioni multimediali o la “ Qualsiasi Altro Cazzo Vi Frulli Per La Testa “ Srl.

IL TEMPO:
sempre troppo presto o troppo tardi, in un limbo del vostro cervello chiamato “NOIA”, mentre scivolate lentamente nel suo universo gemello “PARA-NOIA”.

Seduti su di una scomodissima sedia studiata da design nazisti osservate la sorridente fighetta tutta denti e tette che vi offre un caffè ad intervalli regolari.

“Posso aiutarla?”
“Posso farla accomodare?”
“Posso lucidarle le scarpe, masticarle i mocassini, cucirle una tenda di pelle di bisonte per lei?”

Foraggiata a 2000 euro al mese farebbe per voi qualsiasi cosa le chiedeste in orario di ufficio e il tutto sorridendovi come sta facendo ora.
Ad intervalli regolari, come un radiofaro impazzito.
Sorriso. Telefonata.
Sorriso. Appunto. Telefonata.

“Un caffè?”

Se la portaste fuori , (oltre il campo magnetico di erogazione del suo stipendio), riassumerebbe la sua classica conformazione di ghiaccio artico e la vedreste svanire sul primo SUV di passaggio,ma qui è una cioccolata calda che fuma solo per voi.

Colui che aspettate di incontrare (COLUI CHE E’) , perennemente in ritardo è intrappolato nel traffico, irraggiungibile al cellulare, sta facendo un’autopsia su alieno nell’area 51 e voi lo state aspettando da DUE ore.

Con la vista avete ispezionato tutto il ridondante ambiente , avete assaporato la trasudante opulenza della struttura, gli schermi ultrapiatti, le segretarie ultraformose, gli arredi in IKEA PRESTIGE di marca superiore ed avete risposto a tutti gli stolidi segnali di meccanico saluto dei presenti.

I grafici, i tecnici, i pubblicitari, gli occasionali, gli anonimi, i passanti e i fortuiti.
TUTTI col naso ad un centimetro dai loro computer, portatili, palmari, cellulari, tutti preda di innominabili e misteriose radiazioni che tra qualche anno verranno scoperte e che già ora ci rendono sterili, impotenti o solo un po’ stronzi.

E auricolari, suonerie che vibrano, palpitano , fibrillano e titilllano nelle loro tasche mentre protesi insettidi si annidano nei loro orecchi per farli parlare con invisibili interlocutori.

“Sì. No. Il file è troppo peso? Comprimilo. Scaricamelo sul server. Aumentami la RAM. Ho contratto l’ADSL …”
e così via all’infinito.

A tutto ciò voi reagite sfoderando il vostro blocco note di Snoopy e scrivete diciottomila volte:
“Il mattino ha l’oro in bocca" per darvi un contegno.

Rispondete al cellulare per finta 8 volte e una volta sul serio per dire a vostra madre che tarderete a cena: “ti prego mamma registrami l’Isola dei famosi”.

E dopo aver dato il meglio della vostra compilation di “Uomo di mondo Professionista Che non Deve chiedere Mai numero 69” sedete…inerte come un sacco di patate sfatte , meditate sui segreti dell’universo mentre osservate i ghirigori del tappeto IKEA Prestige che ricopre il pavimento.

“Caffe?” chiede per l’ennesima volta una nuova segretaria Fighetta che ha dato il cambio alla precedente.
E questa è ancora più fresca e scattante perché e stata appena tolta dal cellophane, ha capelli tirati all’indietro in una coda di cavallo e occhiali neri e un trucco morigerato che non riesce a smorzare il fatto che è più figa della precedente e guardando fuori dalla finestra vedete questa che esce e monta sul SUV di un vecchio tracotante arricchito che trasuda euro e cocaina.

“Caffè?”

“E dammi questo cazzo di caffè puttana!” pensate mentre la vostra bocca scatta meccanicamente nel vostro sorriso di rappresentanza numero 18.


Colui che attendete arriva dopo un ulteriore attesa di un’ora e trentacinque minuti primi.
Tra l’entrata e l’avervi raggiunto trascorrono ancora venti minuti mentre :
supera al soglia.
Si ferma.
Risponde al cellulare.
Tira fuori il palmare.
Si mette l’auricolare.
Riparte/si ferma.
Si toglie il soprabito, la sciarpa…SI FERMA….
Controlla il palmare….

Va avanti mentre le segretarie fighette gli volteggiano attorno come impazzite.
I feromoni riempiono l’ambiente mentre il maschio Alpha irrora l’ambiente dell’equivalente in crediti bancomat dell’ormone dell’accoppiamento.

Finita la danza , COLUI CHE E’ vi si raggiunge dandovi la mano a “doppia presa” , tipo Padrino, o Papa…vorra anche il “bacio cardinalizio”?

“Scusami.”
“Scusami.”
“Scusami.”

Lo ripete tre volte per dare enfasi , con fare biblico.
O forse è l’eco di quel santuario?

“Astrid!” esclama senza voltarsi ad una segretaria.
“ E la Benelli? Ha telefonato la Benelli?” chiede a una slanciata vichinga bionda dallo sguardo di ghiaccio con Master in economia e commercio.

“Ha parlato con Roby.” dice lei e le tette le ballano benchè sia ferma. Dice solo questo , il resto lo comunica telepaticamente a COLUI CHE E’.

“E’ molto che aspetti?” vi chiede LUI rivolgendovi lo sguardo mentre il cellulare gli suona e in mezzo ai suoi stanchi occhi (abbronzati pure quelli) gli si forma una ruga di stanchezza, rammarico, malinconia di tempi migliori quando la cocaina era uso di pochi elitari.

“Aulin” bisbiglia appena e un bicchiere gli si materializza in mano.

“Scusa un momento…” ed ecco che ha un telefono all'orecchio, capelli brizzolati che ondeggiano al vento.
“Comprare” vendere” , è Michael Douglas che fa il grande Geko in Wall Street è Nostrosignore Dio onnipotente che definisce la campagna promozionale delle patatite di Rocco Siffredi è COLUI CHE E’.

“Andiamo di la” vi dice e forse parla a voi, forse alla pianta di geranio che è al vostro fianco.
Lo seguite.
Si siede.
Controlla la posta.
Sospiro.
VENTI MINUTI DI ATTESA.

“Scusami.”
“Scusami”
“Scusami”.

“Tu non immagini….” vi dice e lo stress gli si legge negli occhi.

Niente a che vedere col vostro cazzo di affitto che a malapena pagate , niente a che vedere con le vostre cazzo di prospettive future, niente a che vedere con tutti i vostri stracazzo di cazzi.

Quest’uomo LAVORA e soffre.

“Volevo parlare con te del nostro progetto….”
E vi parla come se la Cappella Sistina fosse stata una sveltina fatta in ascensore.
Quisquilie. La roba grossa è qui. Ora. E la farete voi, con COLUI CHE E’.

Parla. Si ferma. Sbriga la posta di nuovo , telefona, comunica mentalmente con Astrid e il bello è che di fatto non dice un CAZZO.

“Abbiamo pensato di fare un progetto versatile per veicolare qualcosa che rispetti il BRAND…”

“AKUNAMATATA!” pensa il vostro cervello stanco…

Al tempo stesso lo osservate ipnotizzati mentre la vostra mente si strasferisce su ULTRAMARTE, un fantastico Mondo a 80000 miliardi di anni luce dove non esiste vita umana ,ma solo margheritine senzienti che si nutrono di Plum Cake.

“Noi crediamo molto in questo investimento” dice COLUI CHE E’ e vi spara cifre da capogiro di Virtual-euro.

Soldi, montagne di soldi del Monopoli che vi renderanno ricchi.

“Io vado” lo informano a turno le segertarie affacciandosi mentre fuori si accalcano SUV alternati a SMART 4 porte.


E lui le manda in libertà come doveva fare Giovanni Battista dopo ogni battesimo.

Astrid.
Asia.
Fannion.
Jasilia.

Avevano anche una Luigia ,ma l’anno licenziata perchè aveva un nome del cazzo.


A metà della conversazione entra Pider (sarebbe Pietro e parla con un accento incofondibile da milanese …SONO TUTTI MILANESI!) ,ma COLUI CHE E’ lo chiam “Pider” e PIDER sia!

E Pider sforna la sua filippica sull’Hard Disk-Drive, Il template, ONLINE, DEBUG,UPGRADE…SCREENMATE...

Voi immaginate Pider IMPALATO e questo vi rilassa.

“Disturbo? Una cosina veloce”

E’ Roby….(c’è sempre un Roby….).
E Roby sfodera la sua “cosina veloce” mentre voi MARCITE e strani funghi vi crescono addosso, si fa umido sotto la vostra sedia…vi si sono rotte le acque.

"Perderà il bambino!" urla qualcuno.

Ma no! E’ solo il latte che trasuda dalle vostre ginocchia.



Roby (e la sua mammina maiala) finiscono la “cosina veloce” dopo un’altra ora e alla fine COLUI CHE E’ vi guarda come Dio deve aver guardato Mosè dopo i primi tre comandamenti….
“Ci aggiorniamo” deve avergli detto anche lui.

“Astrid 2, quando sono libero?”
“Il 20” risponde una copia perfetta di Astrid 1.

“Il 20” Dice COLUI CHE E’.

“Il 20 no. C’ho le nomination dell’isola dei famosi” pensate.

“Il 20.” Annuite nel mondo reale…

Vi da la mano. A doppia presa e episcopale e poi risponde contemporaneamente a due cellulari, sbriga la posta e manda un fax .
Nella sua mente siete già un ricordo lontano….poiché egli è COLUI CHE E’…..

Decidete voi cosa.

1010.06



Nota dell’autore:
generalmente sono sempre attento all’uso dei termini “gergali” troppo coloriti cerco di non abusarne,ma a volte sono necessari. Ho meditato molto prima di decidere se scrivere o meno questo pezzo con la carica invettiva che lo caratterizza , perché la volgarità spesso appesantisce ed è gratuita ,ma poi ho lasciato tutto come mi era venuto perché è così che l’ho sentito e vissuto appena un giorno fa. Cazzo.

2.10.06

E' PIU' FORTE HULK O LA COSA?

In un’epoca in cui internet non esisteva ancora, in un mondo in cui l’unico modo per telefonarsi da fuori casa era munirsi di un gettone esistevano forme di vita che si ponevano domande a dir poco esistenziali:

“E’ più forte HULK o LA COSA?”.

Si chiedevano queste giovani e instancabili menti.

“Chi vincerebbe tra THOR e L’UOMO RAGNO?”
“Quando tornerà GALACTUS?”
“Gwen Stacy è veramente morta?”
“E come posso fare per avere il costume dell’Uomo ragno?”

Tali domande costituivano per l’epoca l’equivalente di oggi di sapere a chi l’hanno DATA questa settimana le veline o su chi diavolo verrà eliminato dall’isola dei famosi.

Col tempo tali individui CAMBIARONO e a causa delle responsabilità, del lavoro o semplicemente dell’inevitabile evoluzione MUTARONO in qualcosa di diverso ,e in un certo senso divennero DORMIENTI…

MA…(contrariamente a quanto la stessa teoria dell’evoluzione di Darwin sostiene) non si estinsero mai del tutto , bensì giunsero fino ai giorni nostri…

Vivendo a volte vite segrete o più spesso semplicemente DIMENTICHI di ciò che realmente erano, essi si mimetizzarono divenendo impiegati, docenti,operai, ingegneri , bidelli, tossici , e padri di famiglia (questi pochi perché riprodursi non era certo il loro forte…) , apparentemente NORMALI ,ma con ancora un piccolo tarlo che li tormentava e che li assillava nel loro sub conscio.

“E’ più forte Hulk o la cosa?”

E se potessimo rovistare nei loro cassetti, guardare nei loro armadi , (sotto le pile di film porno scaricati da internet) troveremmo probabilmente lettere mai spedite (o tornate indietro) con su scritto:
“Ho 54 anni e ancora non ho ricevuto il costume dell’Uomo Ragno…forse avete smarrito il mio indirizzo? Ve lo rimando?. Grazie”.

Perché la verità è che certe cose TI SEGNANO e se anche sembra di esserne guariti tornano a colpirti quando meno te lo aspetti.

Magari ascoltate per caso una sigletta che non sentite da anni , una suoneria particolare che vi evoca ricordi lontani e lì per lì non ci fate caso ,ma poi quella stessa notte (mentre siete a letto con la vostra compagna che ignora CHE COSA REALMENTE VOI SIATE) un dubbio vi assale:

“Perché Actarus prima di raggiungere la cabina di GOLDRAKE girava su se stesso?”

E lei vi dice “Tesoro ti sento teso. C’è qualcosa che non va nel nostro rapporto?”

“PERCHE’? PERCHE’ GIRAVA SU SE STESSO? Non c’era nessun motivo per farlo.”

“E’ qualcosa che ho detto o fatto?” insiste la vostra compagna.
“Qualcosa su come mi vedi? O su COME mi giudichi?”

E la vostra mente fa fatica a focalizzare la situazione perché all’improvviso, (dopo trent’anni di buio) vedete di nuovo la luce e qualcosa è scattato in voi.
E la vostra mente riepiloga affannosamente:

“Dunque: lui si buttava in quella specie di tritarifiuti con lo scivolo…poi faceva una capriola a mezz’aria, atterrava su quella specie di moto su binario, s’infilava , saltava, atterrava….”

“MA perché CAZZO GIRAVA SU SE STESSO?”

“Tu non mi ami più vero?!!!?” strilla la vostra compagna in lacrime.

All’improvviso quesiti rimasti sopiti per anni riaffiorano prepotentemente strappandovi dalla vostra normale esistenza ,ma con una sostanziale differenza , perché oggi siamo nel 21° secolo e fuori dal medioevo degli anni ’70 non ci sono più dubbi redattori che vi rispondono: “il Costume dell’Uomo ragno non te lo possiamo spedire.”

Oggi se lo volete LO POTETE AVERE…e se lo indosserete la notte (di nascosto) nessuno vi vedrà mentre fate con la bocca “TWHIP TWHIP!” lanciando immaginarie ragnatele (a meno che non vi possiate addirittura permettere il modello con i lanciaragnatele incorporati.).

Oggi potete AVERE, ESSERE E SAPERE OGNI COSA vi frulli per la testa!

Oggi c’è internet, oggi ci sono i forum , oggi c’è ROBB ANOFELE che ha una sua rubrica, un suo sito, una sua iconcina (con faccetta sorridente del cazzo) che vi dice tutto (ma PROPRIO TUTTO) su quello che volete conoscere.

VOLETE GOLDRAKE?
Potete averlo.
Non come quello che avevate da piccolo , di gomma, appena abbozzato e con i colori sbagliati.
OGGI POTETE AVERNE UNA PERFETTA RIPRODUZIONE, snodata, che sta anche in pose plastiche (e non impalato come se gli avessero infilato un palo didietro), oggi potete avere perfino il fottutissimo disco di ALCOR!


E in più 160 giga di sigle di cartoni animati in MP3 cantate da vostri coetanei che si guadagnano da vivere suonandole ancora.

“Ma …è perché non ti piaccio più?” borbotta la vostra compagna mentre voi ripercorrete la vostra infanzia televisiva…MAZINGA, CAPITAN HARLOCK…DAITARN 3!

“DAITARN 3…”

“Chissà se lo trovo in DVD?”

“Senti perché NON FACCIAMO UN FIGLIO!” esclama la vostra compagna attivando la sua procedura di emergenza standard.

“TUTTO NOSTRO, EH?!”

“Sì…” annuite voi rapito dall’idea…
“Un COFANETTO TUTTO MIO…con tutti gli episodi completi, così finalmente potrei anche vedere la fottutissima ultima puntata che non ho mai visto e sapere che fine fa DONZAUKER…”.

E il giorno dopo siete in un Negozio di fumetti pieno di gente e come ipnotizzati correte alle vetrinette e sbavando vi schiacciate il naso contro.

Modellini, soldatini, edizioni rare, riproduzioni, copie autografe, fotogrammi originali, tazzine dipinte a mano con la faccia dei vostri eroi e costumi perfetti nei minimi dettagli di Kirk, Spock, Thor e …e dell’ UOMO RAGNO naturalmente.

E mentre provate imbarazzo, mentre vi guardate intorno con aria confusa, incerta e titubante entra un ragazzino con i capelli color carota e si fionda verso il proprietario del negozio e tutto eccitato gli dice:

“avete notato che un sacco di personaggi di fumetti hanno le iniziali uguali?”

Lois Lane,. Lex Luthor, Peter Parker...

E tutti si mettono ad elencarli dimentichi di essere avvocati, studenti, bidelli, operai...

Bruce Banner, Matt Murdock...


Tutti uguali, tutti della stessa età...



Scott Summer, Dylan Dog, Martin Mystere, Brad Barron...


E all’improvviso mentre tutti dicono la loro e parlano e si pongono quesiti e domande amletiche , abbandonate ogni ritegno, correte in mezzo a loro (spintonando il pischello dai capelli rossi) e gridate a voce alta:

“Sentite me! Sentite me!”


“E’ più forte Hulk o la cosa?” chiedete in preda all’euforia…

e finalmente vi sentite a casa…

0210.06

P.s.

Per la cronaca:HULK.
E’ HULK IL PIU’ FORTE! POSSIBILE CHE ANCORA NON LO ABBIATE CAPITO?!