Ogni evento fumettistico che si rispetti ha una precisa e delineata scaletta: si parte dal raggiungimento dell’ameno luogo in cui si svolge la riunione (di solito un punto indefinito in una nebbiosa landa) fino ad arrivare all’immancabile cena finale in cui fumettisti e accoliti sfogano i loro peggiori istinti… il tutto passando attraverso la conferenza , la presentazione o in generale l’evento stesso a cui si va ad assistere.
L’ARRIVO.
IL luogo dove tali eventi vengono tenuti varia a seconda della situazione e dell’occasione…
Può essere nel palazzo comunale di una grande città o nella più remota delle stanzine del circolo ARCI-CAZZO-QUALCOSA di provincia…in ogni caso la serata prescelta per tale evento sarà immancabilmente FREDDA, NEBBIOSA e sottolineata da un uggiolare di lupi affamati in sottofondo.
La collocazione di tale evento verrà puntualmente dissimulata e in qualche modo resa il meno chiara possibile… dalle indicazioni stradali a quelle fisiche una volta dentro l’edificio, i partecipanti si troveranno di fronte a svolazzanti volantini e frecce vergate a mano che dicono “Per Quello che Parla di Giornaletti Andate di Là…”.
Superfluo dire che NESSUNO (nemmeno coloro che hanno partecipato fisicamente ad organizzare l’evento) sapranno dare indicazioni dettagliate di dove si trovi… o di dove si trovino essi stessi in quell’istante.
“Non mi vedi?” chiede colui che Guida gli altri via cellulare.
“Non la vedi una COOP?” (c’è sempre una COOP)….
Determinante in tal senso anche l’apporto degli indigeni che (anche se voi abitate sul pianerottolo di fronte a casa loro) vi guarderanno come se foste esseri alieni provenienti da un’altra galassia.
“Mi scusi…sa mica dove si tiene la conferenza sull’OLO-SPERIMENTAZIONE-VISIVA-DELLA MULTIMEDIALITA’-FUMETTISTICA?” chiede timidamente Colui che Vaga…(stando attento a ricalcare esattamente la corretta dicitura dell’evento…).
“Che cazzo vuoi?” chiede l’anziano indigeno osservando il suo interlocutore come se gli avesse appena stuprato la nipote.
“Sa mica dove parlano dei giornaletti?” replica Colui Che Vaga con rassegnazione…
“Ah…” annuisce l’anziano partigiano mentre sputa per terra… “quei COSI… sono nell’ex ospedale degli Spastici…” e se ne va scuotendo la testa ed inveendo contro la Madonna e il bambin Gesù…
Giunti finalmente all’ex Ospedale Per gli Spastici, (un incoraggiante ambiente con vecchie impronte di manine insanguinate sulle pareti…) dovrete decifrare le criptiche indicazione alla Esher che vi segnalano che dovete percorrere la scala Nord per poi giungere alla Sala B, conferenze C e in fine al Vecchio Mattatoio dei Diversi…. Luogo dove (nella più adeguata delle cornici) si svolge la conferenza.
E lì…entrando in punta di piedi (l’autore di turno sta già parlando) vi trovate di fronte (o di fianco) ai vostri simili, colleghi, appassionati e tifosi vari del genere.
“Deh! Hai visto quanto è fica la su’ donna?!” Commenta uno che non avete mai visto in vita vostra dandovi una gomitata.
E subito riconosciamo:
IL VOLGARE.
Onnipresente e simpaticamente GREZZO, il volgare vi individua scegliendovi tra mille altri e vi fa gestacci di penetrazione indirizzati alla donna dell’autore, alla VOSTRA donna o alla piantana di una luce a stelo della sala (per lui non fa differenza)…
“Boia deh!” esclama mentre mima immaginarie scopate con l’aria e ride da solo.
A pochi metri da voi ( in perpetuo movimento) individuiamo poi:
IL FOTOGRAFO.
Misteriosa entità che si materializza dal niente ad ogni evento (mai realmente accreditato) egli è Colui Che Documenta il tutto per LA FANZINE di SPASMO-COMICS.COM o altre altisonanti associazioni.
Il fotografo zampetta o rotola letteralmente dinnanzi all’autore e fotografa compulsivamente scorci e inquadrature, del tutto dimentico delle cosce della donna dell’autore poiché (quasi sempre) ASESSUATO.
Leggermente defilati ai lati troviamo le nuove leve che sono giunti da Ogni Dove per SUZZARE la conoscenza dell’autore di turno.
Tra essi distinguiamo quelli piccoli e timidi, quelli obesi e ingombranti, quelli bellocci che non disegneranno mai e faranno i commessi a vita, quelli alti, smunti, timidi e sognatori che (se Dio vorrà) non raggiungeranno la primavera.
In mezzo a tutto ciò (con aria altrettanto defilata ed enigmatica) riconosciamo i colleghi dell’Autore e tra essi:
IL FINTO BUONO.
Socievole, sempre disposto a dare una pacca sulla spalla e una sorriso a chiunque , elargisce strette di mano al suon di “ Ciao Caro, ho visto le tue cose e mi sono piaciute molto…”.
L’ARTISTA
Che non si separa mai dal suo cappotto per paura che glielo rubino e dal suo berretto (perché sotto nasconde una combinazione vincente di colori che rivoluzionerà la creatività…ed anche un uovo sodo…).
IL MARCIO DENTRO
Silenzioso e cupo, invidioso dei suoi colleghi ed autori di maggior successo prende nota mentalmente per ciò che trascriverà poi nel suo dissacrante e misero BLOG… il tutto mentre esibisce un sorriso simile ad un ictus-infartante.
Ed infine l’Autore…
Di medio, MEDIO ALTO o ALTISSIMO livello, sfoggia una calma serafica, un incondizionato buon umore e una bella TOPOLONA Bionda al suo fianco…
“Deh! Chissà che gli fa quella!!!!!” sibila IL VOLGARE in un angolo della sala.
Introdotto quasi sempre da un Piccolo Uomo Umile e Spelacchiatino (si somigliano tutti) l’autore di turno espone il suo pensiero…illustra che cosa è per lui il FUMETTO ed in particolare la SPERIMENTAZIONE… il tutto con una passione ed un trasporto votivo che smuove ed anima anche il più cinico degli ascoltatori…
“DEH! Ma l’hai viste le COSCE-BOIA-DEH?”
Lei… (timida CERBIATTONA BIONDA) annuisce silenziosa e composta , interviene al momento giusto, illustra la sua prosa, il suo pensiero e le sue filosofie esistenziali, mentre l’Autore la sostiene ed appoggia nel…
“DEH LO SO IO CHE GLI APPOGGEREI!” sghignazza il VOLGARE mentre alita su quello che gli sta accanto.
Ciò che colpisce maggiormente è la candida, sincera e PURA convinzione dell’Autore in ciò che dice: il Fumetto è Comunicazione…
Il Fumetto non è necessariamente Arte, ma la Sperimentazione è DOVERE… e…
“Sì, ma senti: E’ PIU’ FORTE HULK O LA COSA?!” esclama ad un certo punto un butterato ed inguardabile NANO (maschio o femmina non si sa ) di età indecifrabile…
Alla conferenza vera e propria segue quello che è definito il “CAPANNELLO”… gli aspiranti disegnatori si avvicinano all’autore uggiolando (e spesso urinando sul pavimento per l’emozione) e ne leccano il portfolio.
L’autore ricambia elargendo loro disegnini e SUZZANDO un pugno in euro (o direttamente in sangue) in cambio di una copia del loro ultimo lavoro.
E’ dopo questa fase intermedia di scambio di informazioni, tecniche e amenità varie che l’autore si fa strada tra i discepoli e punta direttamente verso i suoi colleghi esordendo con un :
“Ragazzi si va a mangiare qualcosa in un posticino che conosco io?”
L’ACCODAMENTO
Alla proposta dell’Autore scatta il meccanismo di “accodamento” che rende ardita la massa e che fa crescere esponenzialmente il numero dei partecipanti alla cena…
All’autore e donna allegata si aggiungono i colleghi, i fans, gli aspiranti disegnatori, gli occasionali e un paio di pazienti dell’ex Ospedale degli Spastici.
“DEH! FICAAA!!!!” esclama il volgare mentre parla con una bacheca.
“Hai una buona mano!” esclama il FINTO BUONO mentre relaziona con Il Giovane Aspirante Disegnatore Che Non Raggiungerà Primavera.
“Davvero…grazie!” replica lui con i lucciconi agli occhi e le costole sporgenti…
E se poteste guardare negli occhi del FINTO BUONO vedreste distintamente la scena di lui che lo investe con la sua Punto Bianca…
“Allora ragazzi…” esordisce l’autore…
“…che ne dite se si va con una sola macchina e poi voi lasciate qui la vostra e prendete la mia e poi andiamo a prendere la vostra e si lascia quell’altra così si va con una sola delle macchine vostre e non la mia?”.
C’è sempre questa proposta…. È una sorta di meccanismo perverso che OBBLIGA la mente umana a scartare a priori la cosa più ovvia: ognuno va per i cazzi suoi.
E tutti invece annuiscono…
Così…l’allegra brigata si STIPA in diciotto nella stessa auto (ma non la sua, quella di un altro che ha lasciato la sua perché poi la riprende dopo con quella di lei che va da lui…).
E parte alla ricerca del POSTICINO DOVE SI MANGIA BENE.
“Ma… non si spenderà TROPPO?” si chiede il MARCIO DENTRO… che mangia PANE UMIDO solo per risparmiare e che ha le braccina talmente corte che non gli arrivano nemmeno alle ascelle…
“Bè…quanto vuoi che possa costare una pizza?” commenta il Finto Buono mentre stringe la mani a destra e a manca …
IL POSTICINO DOVE SI MANGIA BENE si rivela essere generalmente posizionato in un’angolo buio, semidiroccato e inaccessibile il cui raggiungimento implica la perdita di due ore e che termina con la presa di coscienza che “oh ..l’hanno chiuso? Non lo sapevo”…
Al che i nostri eroi ripartono alla ricerca del POSTICINO DOVE SI MANGIA BENE N.2 e continuano fino a che arrivano (alle 22 e 30) in una apparentemente dimessissima Trattoria Denominata “LO SPENNONE”.
“Ah…” esordisce un’acida cameriera con gli occhi inettati di sangue…
“..voi siete quelli che hanno prenotato all’ultimo momento del mio giorno di ferie-che-cho-pure.il ciclo, eh?”
“Eh sì…” annuisce l’Autore sfoggiando un sorrisone…”è mica un problema?”.
“no, no…” stride l’acidula mestruata…
“Solo che mangiate quello che diciamo noi, bevete quello che vi diamo noi e quando avete finito vi levate dal cazzo, okay?”.
“Io comunque stimo molto il vostro lavoro…” replica il FINTO BUONO stringendole la mano.
Una volta seduti i gruppi si dividono e frazionano…
L’Autore ad un tavolo con la sua donna-allegato.
I colleghi disposti ad ala a mò di ultima cena e gli aspiranti disegnatori accucciati a terra con delle ciotole di pastone.
IL MENU’.
Sfogliato da alcuni, decrittato da altri ed ignorato da alcuni si rivela essere l’INCUBO personale del MARCIO DENTRO che (compulsivamente) comincia a fare i conti di quanto gli costerà la cena e di quanti ALBETTI patinati avrebbe potuto comprare al suo posto.
“VINO DEH! ALTRO VINO!!!!” grida il VOLGARE mentre tracanna vino e parla di tette da solo.
Durante l’attesa e la degustazione degli antipastini (misti, scarni e miseri) prendono vita anche le prime conversazioni spontanee e si attivano le varie MINE VAGANTI e TRITACOGLIONI DI TURNO.
Tra essi riconosciamo:
quello che vuole organizzare dei corsi ma nessuno glieli fa fare ed ha pensato a voi perché avete la faccia da PIRLA che gli ispira fiducia…
Quelli che chiedono consigli su come entrare nella scuderia di Johnny Pulpo …
“Ma non è che il mio segno è troppo AVVENTATO…?!!!” (chiede timoroso Quello Che Non Raggiungerà Primavera..).
Ed infine gli ESISTENZIALISTI-DI-STOCAZZO-A-FUMETTI che ti espongono le loro teorie cercando di guardarti negli occhi e succhiarti l’anima…
E se il MARCIO DENTRO non corre nessun pericolo (perché l’anima non ce l’ha..) ecco che il FINTO BUONO rimane imbrigliato ed ipnotizzato dal meccanismo perverso della conversazione.
Annuisce (beve), interviene, (beve di nuovo) , commenta che i ragionamento del coglione che è valido (mentre beve ancora) e poi si rivolge verso il MARCIO DENTRO e gli sussurra “ma il vino non lo hanno riportato ancora?”…
E mentre le portate (miste, scarne e poverine) si avvicendano, la conversazione si infervora su chi ce l’ha più lungo tra Star Trek e Guerre Stellari o se è meglio Miyazzakimelo o Mazzumotamelo ecc. ecc. il tutto annaffiato da Limoncelli, Caffè, ammazzacaffè e ammazzalimoncelli col caffè….
(Alcolici e amari vari che fanno LETTERALMENTE rabbrividire il MARCIO DENTRO che
febbrilmente fa i conti col suo cellulare cercando di capire quanto spenderà.
Ed infine arriva anche questo piacevole momento … la cameriera acida si presenta con un Tampax nella mano e il conto nell’altra e vi guarda con aria di disprezzo: “viene 28 euro a testa!”, bofonchia digrignando i denti….
“ommioddio!” esclama il MARCIO DENTRO che si accascia al suolo stringendo al seno il suo portafoglio.
IL pagamento avviene in silenzio….come una sorta di marcia funebre…
Nessuno ammetterebbe mai che quella spesa significherà mesi e mesi di astinenza da qualsiasi attività dispendiosa.
“Niente più carta igienica… niente più acqua calda…” borbottano i creativi…
“Che vi dicevo…? Vi ho portato o no in un posticino buono?” esclama l’Autore agitando le mani…
IL POSTICINO DOVE SI MANGIA BENE.
Dedicato ai miei compagni di merende…
IL vostro Amabile: Marcio Dentro.